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Ambiente: Guterres (segretario Onu), “combattere l’inquinamento causato dalla plastica” rifiutando quella “monouso”

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“Un pianeta sano è essenziale per un futuro prospero e pacifico. Abbiamo tutti un ruolo da svolgere nel proteggere la nostra unica casa”. Lo scrive il segretario generale nell’Onu, Antonio Guterres, in un messaggio in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente che si celebrerà il prossimo 5 giugno. E se “può essere difficile sapere cosa fare o da dove cominciare”, Guterres sottolinea che “questa Giornata mondiale dell’ambiente ha una sola richiesta”: “combattere l’inquinamento causato dalla plastica”. “Il nostro mondo – evidenzia il segretario generale dell’Onu – è sommerso da rifiuti plastici dannosi. Ogni anno, oltre 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani”. “Le microplastiche nei mari già superano le stelle nella nostra galassia”, prosegue Guterres, osservando come “dalle isole remote all’Artico, non rimane nessun luogo intatto”. “Se le tendenze attuali continuano – avverte – entro il 2050 i nostri oceani avranno più plastica che pesci”. “Il messaggio della Giornata mondiale dell’ambiente, è semplice: rifiutare la plastica monouso. Rifiuta quello che non puoi riutilizzare”, ammonisce Guterres. “Insieme, possiamo tracciare un percorso verso un mondo più pulito e più verde”.


Avvenire: la prima pagina di domani 1 giugno. Al via il governo Conte, supermulta all’Italia per mancanza depuratori, guerra dei dazi Usa-Ue

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“Avvenire” dedica il suo titolo principale alla nascita del governo Conte, dopo cinque giorni di drammatici colpi di scena, a partire da domenica scorsa. La trattativa finale tra M5s, Lega e, presumibilmente, Quirinale ha portato a un esecutivo in cui Savona fa un passo di lato ed entrano due “indipendenti” di peso, come Moavero Milanesi agli Esteri e Tria all’Economia. Commenta Leonardo Becchetti, anch’egli docente all’Università di Tor Vergata: “Con il collega ed amico Giovanni Tria al Ministero del Tesoro (oggi detto ‘dell’Economia e delle Finanze’) il nascente Governo M5s-Lega dà un segnale innovatore, ma ‘ortodosso’ ed europeista. Quel segnale che il presidente Mattarella ha chiesto nel momento in cui con pacato e fermo coraggio ha detto no alla nomina di un altro professore, Paolo Savona, per lo stesso dicastero. Per usare una metafora, è come se nel primo tempo della crisi Luigi Di Maio e Matteo Salvini avessero proposto al paziente Italia un’operazione di appendicite mentre in realtà il sospetto dei più esperti tra gli addetti ai lavori era che dietro copertura si trattasse invece di una pericolosissima e perniciosa operazione a cuore aperto, visto e considerato il progetto segreto (ma non troppo) di ‘uscita dall’euro’ targato Salvini-Savona. Non sapremo mai se il governo giallo-verde volesse usare l’anziano e brillante professore per porre veramente in atto un’idea così scellerata oppure intendesse strategicamente usare questo deterrente per ottenere ‘concessioni’ al tavolo europeo. I sospetti e i timori giustificavano in pieno uno stop, perché veniva assolutamente meno il principio del ‘consenso informato’ del paziente Italia”. Al taglio una fotocronaca per la supermulta dell’Europa all’Italia per mancanza di depuratori. Il secondo titolo più importante è per la guerra dei dazi scoppiata tra l’America di Trump e l’Unione europea. Tra i temi di Avvenire, un reportage da Socotra, l’isola paradiso naturale contesa nella guerra dello Yemen.

Parco culturale ecclesiale: De Finibus Terrae, domani la prima passeggiata da Alessano a Patù

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Sarà domani la prima di quattro domeniche, tra giugno e luglio, in cui la Fondazione Parco culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae” organizza altrettante escursioni. Si svolgeranno il 3 e il 17 giugno e l’8 e il 22 luglio. Nasce così la rassegna “Cammini d’Estate”, quattro domeniche d’estate, quattro cammini: quattro escursioni per attraversare lentamente il territorio, ma anche quattro occasioni di incontro e di condivisione. Si inizia domani con una passeggiata da Alessano a Patù: una proposta di 7 km, senza eccessivi dislivelli, dedicata in particolar modo a “chi ancora non ha esperito la bellezza e la gioia di attraversare lentamente il territorio”. Al centro della proposta, l’ultima dimora di don Tonino Bello, l’area archeologica di Macurano, il complesso monumentale di Leuca Piccola, il pozzo di San Pietro e la sua Chiesa dell’anno mille, per giungere alle “Centopietre”, in una Patù agghindata a festa per il Corpus Domini con la sua celeberrima “Infiorata”. L’appuntamento è per le 8.30 al Punto di informazione turistica e religiosa di via Macurano, per poi avviarsi lentamente, sostando per ascoltare le visite con guide autorizzate dalla Regione Puglia e per momenti di riflessione e di svago.

Guatemala: eruzione vulcano. Caritas, “si temono addirittura tremila persone rimaste sotto le ceneri”

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I soccorsi non sono ancora riusciti ad arrivare nelle zone più popolate, si teme una vera e propria ecatombe in Guatemala, dove l’eruzione del Volcán de Fuego ha coinvolto quasi due milioni di persone e lo scenario peggiore prevede che si possa arrivare a tremila vittime (attualmente i morti accertati sono però 69). Lo dice al Sir, raggiunto nella serata di ieri (nella notte italiana) Mario Arévalo, segretario esecutivo della Caritas guatemalteca. “Erano 44 anni che il Volcán de Fuego non causava danni seri. Ieri (l’altroieri per chi legge, ndr) ha intensificato la sua eruzione causando una strage. L’entità dei danni non è quantificabile in questo momento. Ci sono tantissime persone disperse e, avendo le autorità stabilito tre cordoni di sicurezza, non è possibile per noi arrivare alle zone che erano più popolate. Attualmente il dato provvisorio è di circa 70 vittime, ma alcuni esperti temono che ci siano addirittura tremila persone rimaste sotto le ceneri”. Ancora non determinabile il numero delle persone rimaste senza un tetto. Prosegue Arévalo: “Come Caritas del Guatemala, in coordinamento con le Caritas diocesane, stiamo operando per raccogliere alimenti e sistemare le persone in alberghi e centri di accoglienza. Le persone coinvolte sono un milione e 700mila, numero che potrebbe aumentare. Ci sono gravissimi danni anche a infrastrutture pubbliche, soprattutto strade e ponti, per cui le comunicazioni sono molto difficili”. “Purtroppo a livello governativo manca una struttura per gestire le emergenze e il rischio è quello di che nessuno pensi alle persone colpite dalla catastrofe. Perciò, come Caritas dobbiamo pensare sia all’emergenza immediata, sia guardare a medio termine. Per questo – conclude Arévalo – faccio un appello anche alle Caritas europee e a tutte le persone di buona volontà”.

Ambiente: Coldiretti, “il 76% degli italiani ha ridotto l’impiego di sacchetti di plastica”

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“Più di tre italiani su quattro (76%) hanno ridotto l’impiego di sacchetti di plastica”. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurobarometro, divulgata in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente dedicata al problema della plastica. “Si tratta – sottolinea Coldiretti – di un comportamento virtuoso diffuso in realtà in tutta l’Unione europea dove la percentuale media sale all’80%”. “In Italia – prosegue la nota – il 27% dei cittadini ha anche evitato di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate mentre ben il 68% ritiene addirittura che sarebbe opportuno pagare un sovraprezzo per questi prodotti”. Secondo l’associazione, “in questo contesto è condivisibile la proposta del ministro dell’Ambiente sull’utilizzo della leva fiscale per diminuire il costo dei prodotti ‘senza plastica’ e degli imballaggi più leggeri con l’obiettivo di rendere più conveniente comprare e usare prodotti sostenibili”. “Una direzione coerente – rileva Coldiretti – con le misure ambiziose presentate dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici, che prevedono che entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, per esempio con sistemi di cauzione-deposito, insieme al divieto di vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica”. “Un tema che – sottolinea Coldiretti – riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria”. “Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano – conclude Coldiretti – i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti abbandonati nottetempo senza curarsi dei gravissimi danni che ciò comporta all’intero settore agricolo”.

Giornata dell’ambiente: Guterrez (Onu) lancia l’allarme, “entro il 2050 nell’oceano ci saranno più plastiche che pesci”

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Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterrez in questa Giornata mondiale dell’ambiente dà voce alla campagna che è partita contro l’inquinamento provocato dalle plastiche e avanza una proposta: “Rifiuta ciò che non puoi riutilizzare”. In un breve video Guterrez afferma che “un pianeta sano è essenziale per un futuro di pace e prosperità”. Tutti hanno “un compito nel proteggere la nostra unica casa” e “per chi non sa da dove cominciare”, l’invito è “combattiamo l’inquinamento della plastica”. Spiega il segretario generale Onu: “Il nostro mondo è sommerso dai rifiuti e più di 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani. Le microplastiche nei nostri mari sono più delle stelle nella nostra galassia” e non c’è luogo che sia rimasto “incontaminato”. Se non si cambierà, “entro il 2050 nell’oceano ci saranno più microplastiche che pesci”. Il cambio di tendenza avverrà se tutti si rifiuteranno di utilizzare la plastica “usa e getta”. Il cambiamento è in atto anche nell’ufficio di Guterrez stesso alle Nazioni Unite, dove, ha dichiarato in un messaggio video pubblicato su twitter pochi giorni fa, in occasione di questa giornata sono state eliminate le bottiglie di plastica per l’acqua.

Papa Francesco: tweet per la Giornata mondiale dell’ambiente

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“Signore, risveglia in noi la lode e la gratitudine per la nostra Terra e per ogni essere che hai creato”. È il tweet lanciato oggi da Papa Francesco sull’account @Pontifex, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente. Slogan scelto dall’Onu per questa edizione: “Sconfiggi l’inquinamento da plastica. Se non puoi riusarlo, rifiutalo”.

Guatemala: eruzione vulcano. 69 vittime, oltre 3mila evacuati. Ma il numero di dispersi resta imprecisato

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Sessantanove vittime, un milione e settecentomila persone coinvolte, 3.271 persone evacuate e assistite, 2.061 persone sistemate in alberghi o centri d’accoglienza, 46 persone ferite. Queste le cifre ufficiali fornite a inizio mattinata (ora del Guatemala) di oggi dalle autorità guatemalteche, in seguito all’eruzione del Volcán de Fuego (il vulcano, alto oltre 3.700 metri, si trova circa 35 chilometri a sudovest della capitale, Città del Guatemala). Le notizie ufficiali parlano anche di danni a un aeroporto e di un ponte e due linee elettriche distrutte. Ancora imprecisato il numero dei dispersi. Si teme che siano molti e che, di conseguenza, anche il bilancio delle vittime sia drammaticamente destinato a salire.


Notizie Sir del giorno: fiducia governo Conte, salta riforma Dublino, messaggio Cei custodia creato, eruzione vulcano Guatemala, beni culturali ecclesiastici, Facebook-Cambridge Analytica

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Governo: Conte, sarò il “garante” dell’attuazione del “contratto” per il “governo del cambiamento”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato oggi al Senato le dichiarazioni programmatiche su cui poi verrà votata la fiducia. Un discorso di un’ora e dieci, probabilmente uno dei più lunghi in circostanze analoghe, in cui ha ripercorso gran parte dei punti in cui si articola il “contratto” su cui è stato costruito l’accordo di maggioranza tra M5S e Lega. Dopo aver ricordato le prerogative che la Costituzione assegna al presidente del Consiglio, Conte ha parlato di sé in termini di “garante dell’attuazione del contratto per il governo del cambiamento”. E intorno alla parola “cambiamento” ha incentrato tutta la prima parte del suo discorso programmatico. (clicca qui)

Ue: riforma asilo e regolamento di Dublino, nessun accordo. Tutto rimandato alla presidenza austriaca

(Bruxelles) Salta la proposta della presidenza bulgara per la riforma dell’accordo di Dublino sul sistema d’asilo. E, paradossalmente, una riforma che tutti i Paesi Ue sembravano invocare trova contrari una dozzina di governi. Così che, per ragioni diverse, la riforma non si fa, almeno per ora. Tutti vincenti, quindi, tutti perdenti. La riunione dei ministri degli Interni a Lussemburgo non è stata in grado di trovare un punto di equilibrio per cambiare le regole di ingresso e accoglienza dei richiedenti asilo. I Paesi Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) non ne vogliono sapere di accogliere rifugiati, alleggerendo il peso che grava sui mediterranei. Questi ultimi (Italia, Malta, Cipro, Grecia) chiedono la solidarietà degli altri Stati, ma viene negata. (clicca qui)

Custodia del Creato: messaggio Cei, “l’Italia svolga un ruolo attivo e lungimirante” nella Cop 24

“Sempre più spesso la nostra terra – città, paesi, campagne – è devastata da fenomeni atmosferici di portata largamente superiore a ciò che eravamo abituati a considerare normale” né “il cambiamento climatico è l’unica minaccia legata alla crisi socio-ambientale: si pensi all’inquinamento diffuso ed ai drammi che talvolta esso porta con sé”. È quanto si legge nel Messaggio della Cei per la 13ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato (1 settembre 2018) sul tema “Coltivare l’alleanza con la terra”. Nel testo diffuso oggi da “Avvenire”, firmato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro la giustizia e la pace e dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, si ricorda che “talvolta si fa strada un senso di impotenza e di disperazione, come fossimo di fronte ad un degrado inevitabile della nostra terra”. (clicca qui)

Guatemala: eruzione vulcano. Caritas, “si temono addirittura tremila persone rimaste sotto le ceneri”

I soccorsi non sono ancora riusciti ad arrivare nelle zone più popolate, si teme una vera e propria ecatombe in Guatemala, dove l’eruzione del Volcán de Fuego ha coinvolto quasi due milioni di persone e lo scenario peggiore prevede che si possa arrivare a tremila vittime (attualmente i morti accertati sono però 69). Lo dice al Sir, raggiunto nella serata di ieri (nella notte italiana) Mario Arévalo, segretario esecutivo della Caritas guatemalteca. “Erano 44 anni che il Volcán de Fuego non causava danni seri. Ieri (l’altroieri per chi legge, ndr) ha intensificato la sua eruzione causando una strage. L’entità dei danni non è quantificabile in questo momento. Ci sono tantissime persone disperse e, avendo le autorità stabilito tre cordoni di sicurezza, non è possibile per noi arrivare alle zone che erano più popolate. Attualmente il dato provvisorio è di circa 70 vittime, ma alcuni esperti temono che ci siano addirittura tremila persone rimaste sotto le ceneri”. (clicca qui)

Beni culturali ecclesiastici: mons. Baturi (Cei), “funzionali a soddisfare bisogni caritativi ed esigenze di culto”

Offrire una visione complessiva e unitaria del patrimonio ecclesiastico (storico culturale, recente e nuovo, mobiliare e immobiliare). Considerarlo nella prospettiva della sua più ampia valorizzazione, prestando attenzione al valore che questi ha per le comunità e in vista della missione fondamentale della Chiesa. Prestare maggiore attenzione alla necessità di attività caritative e oratoriali, dare prevalenza a interventi sul patrimonio immobiliare ecclesiastico esistente, anche recente, per un suo migliore utilizzo. Sono alcuni dei principi ispiratori delle nuove Disposizioni relative alla concessione di contributi finanziari della Cei per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, approvate dai vescovi italiani nel corso della loro 71ma assemblea generale (Roma, 21-24 maggio), e del Regolamento attuativo approvato lo scorso 23 maggio dal Consiglio episcopale permanente. Ad illustrarli è mons. Giuseppe Baturi, sottosegretario della Cei, intervenendo alla Giornata nazionale Bce “Dalla conoscenza alla progettazione per la gestione del patrimonio” promossa oggi a Roma dall’Ufficio nazionale Cei per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto. (clicca qui)

R.D. Congo: i vescovi, “scandalo inaccettabile” l’irruzione del sindaco di Gombe (Kinshasa) nel centro interdiocesano

Dolly Makambo, sindaco del municipio di Gombe, nel quartiere di Kinshasa, è entrato sabato scorso nel Centro interdiocesano e ha strappato personalmente alcuni striscioni appesi sull’edificio centrale, sui quali vi erano scritte contro un terzo mandato presidenziale del presidente Joseph Kabila e “No alla revisione della Costituzione”, due punti chiave dell’accordo del 31 dicembre 2016 (Accordo di San Silvestro), appoggiato dalla Chiesa. I vescovi riuniti nella Cenco (Conferenza episcopale nazionale del Congo) protestano contro la “violazione di domicilio” e delle “immunità diplomatiche”, visto che il terreno è una concessione della nunziatura apostolica nella Repubblica democratica del Congo. “È uno scandalo inaccettabile”, affermano i vescovi nella nota firmata da padre Donatien Nsholé, segretario generale della Cenco: “Ancora più grave il fatto che il signor sindaco abbia minacciato i guardiani della Cenco che, all’interno delle loro funzioni, cercavano di impedirgli questo atto ignobile”. (clicca qui)

Facebook-Cambridge Analytica: Soro (Garante privacy), “solo la punta di un iceberg”

“Annunci di specifiche violazioni che si sarebbero succedute nel tempo ci confermano nell’idea che lo scandalo Cambridge Analytica fosse solo la punta di un iceberg. Avendo Facebook ospitato per anni forse centinaia di migliaia di sviluppatori di applicazioni, si è offerta la possibilità di cedere informazioni di milioni di utenti ai gestori di applicazioni in condizioni di totale inconsapevolezza da parte di queste persone”. Lo ha affermato oggi pomeriggio Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (privacy), a margine della presentazione, nell’aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, a Roma, del suo libro “Persone in rete. I dati tra poteri e diritti” (Fazi editore). (clicca qui)

Guatemala: ripresa eruzione vulcano, soccorsi interrotti. Dati ufficiali, 75 vittime e oltre 11mila evacuati

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Il Guatemala resta nel dolore e nella paura. Nel pomeriggio di ieri (quando in Italia era già notte) dal Volcán de Fuego è partita una nuova eruzione. Vigili del fuoco, personale di protezione civile e volontari, compresi quelli della Caritas, come conferma al Sir il segretario esecutivo Maio Arévalo, sono stati sgomberati in grande fretta e sono così state rallentate le operazioni di soccorso e di quantificazione delle vittime, che secondo i dati ufficiali, sicuramente parziali visto il grande numero di dispersi, sono salite a 75.
I dati ufficiali di Conred Guatemala parlano anche di 11.191 persone evacuate, 44 ferite, 2.497 ospitate negli alberghi e nei centri d’accoglienza. La Caritas continua nelle operazioni di raccolta di acqua potabile, viveri e generi di prima necessità e invita alla calma.
Lo stretto coordinamento con gli organismi ecclesiali opera anche il coordinamento Fe y Alegria, legato ai gesuiti. In un comunicato l’organismo parla di “numero incerto di dispersi” e di persone che si trovano “sotto tonnellate di cenere”.
Fe y Alegria, insieme alle altre opere della Compagnia di Gesù, ha attivato centri di raccolta nell’Università Rafael Landivar della capitale e nei principali collegi gesuiti di Città del Guatemala e Quetzaltenango.

Guatemala: eruzione vulcano. I vescovi: “tragedia si somma a già difficile situazione politica e sociale”. Governo dia “risposte concrete e integrali”

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La Conferenza episcopale del Guatemala è intervenuta ieri con un comunicato sulla tragedia causata dal Volcán de Fuego, firmato dal presidente, mons. Gonzalo de Villa y Vásquez, vescovo di Sololá-Chimaltenango, e dal segretario generale, mons. Domingo Buezo Leiva, vicario apostolico di Izabal, dichiarando “preoccupazione di fronte alla sofferenza di tanti fratelli e sorelle guatemaltechi, che hanno perso i loro cari, i loro beni e la serenità, di fronte all’imprevedibile forza della natura”.
“Siamo coscienti – proseguono i vescovi – che la tragedia si somma alla già difficile situazione politica e sociale del Paese e aggrava la povertà e le difficoltà di sopravvivenza nella quale si trova la maggior parte della popolazione”.
Sapendo dalla nostra fede “che le prove sono occasioni per crescere nella fiducia in Dio e nella solidarietà a favore del prossimo”, la Conferenza episcopale invita “tutte le comunità parrocchiali e in particolare coloro che sono impegnati nella pastorale sociale a dare il meglio di sé per contribuire a superare, per quello che è possibile, l’attuale situazione e a organizzare, in collaborazione con i diversi organismi pubblici e privati i programmi di aiuto necessario sia nell’immediato sia a lungo termine. Pensiamo che le risposte a lungo termine siano quelle che maggiormente ci sfidano e speriamo che il Governo sia coerente rispetto al suo obbligo di dare risposte concrete e integrali”.

Ambiente: simposio ad Atene. Patriarca Bartolomeo, “la nostra avidità e gli sprechi eccessivi sono economicamente inaccettabili, ecologicamente insostenibili, eticamente imperdonabili”

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“Quando feriamo le persone, facciamo del male alla terra. La nostra avidità estrema e gli sprechi eccessivi non sono solo economicamente inaccettabili; sono ecologicamente insostenibili. Sono eticamente imperdonabili”. Ha usato parole forti ieri il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, per denunciare lo stato di degrado e sfruttamento del pianeta terra da parte dell’uomo, in apertura ad Atene del Simposio internazionale dedicato alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente. Dal titolo “Toward a Greener Attica. Preserving the Planet and Protecting its People” (Verso un’Attica più verde. Preservare il pianeta e proteggere il suo popolo), al simposio partecipano 200 invitati, esperti e rappresentanti di varie Chiese e religioni. La Santa Sede è rappresentata dal cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e dal cardinale John Olorunfermi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja. Il titolo fa riferimento alla Regione di Atene, terra vittima di grosse speculazioni.
Il Patriarca nel suo intervento di apertura non nasconde che il problema ambientale ha raggiunto ormai livelli di allarme globale. “La crisi ecologica – ha detto – rivela che il nostro mondo costituisce un insieme senza soluzione di continuità, che i nostri problemi sono universalmente condivisi. Ciò significa che nessuna iniziativa o istituzione, nessuna nazione o società, né la scienza né la tecnologia, sono in grado di rispondere alla crisi ecologica da soli, senza lavorare a stretto contatto. La nostra risposta richiede la convergenza e la spinta comune delle religioni, della scienza e della tecnologia, di tutti i settori e organizzazioni sociali, nonché di tutte le persone di buona volontà”.
Il Patriarca punta il dito soprattutto verso il sistema economico e dice: “il cambiamento climatico è una questione strettamente correlata al nostro attuale modello di sviluppo economico. Un’economia che ignora gli esseri umani e i bisogni degli esseri umani porta inevitabilmente allo sfruttamento dell’ambiente naturale. Ciononostante, continuiamo a minacciare l’esistenza dell’umanità e ad esaurire le risorse della natura in nome di profitti e benefici a breve termine”. Ma il vero cambiamento può nascere solo dal cuore dell’uomo e “la distruzione dell’ambiente naturale può essere invertita solo attraverso un cambiamento radicale della nostra prospettiva verso la natura che deriva da un cambiamento radicale della nostra auto-comprensione come esseri umani. È ironico constatare che non abbiamo mai posseduto tanta conoscenza del nostro mondo come oggi, eppure mai come prima d’ora siamo stati più distruttivi gli uni verso gli altri e verso la natura”.
Sono 23 anni che Bartolomeo, il patriarca “verde”, è impegnato in prima linea a favore dell’ambiente, promuovendo iniziative, simposi, seminari, summit in tutto il mondo, e coinvolgendo leader religiosi e politici. È stato personalmente coinvolto nell’Accordo di Parigi alla Cop21 e con Papa Francesco ha sottoscritto una comune dichiarazione per la Giornata per la salvaguardia del Creato.
“L’identità di ogni società e la misura di ogni cultura – ha concluso il Patriarca – non sono giudicate dal grado di sviluppo tecnologico, dalla crescita economica o dalle infrastrutture pubbliche. La nostra vita civile e la nostra civiltà sono definite e giudicate primariamente dal nostro rispetto per la dignità dell’umanità e per l’integrità della natura”.

Papa Francesco: messaggio a Simposio su ambiente. Mediterraneo, “un mare così bello diventato una tomba per uomini, donne e bambini”

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Mediterraneo, mare meraviglioso divenuto “una tomba per uomini, donne e bambini”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio rivolto al Patriarca Bartolomeo I e ai partecipanti al Simposio internazionale dedicato alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente che si è aperto ieri ad Atene, dal titolo “Toward a Greener Attica. Preserving the Planet and Protecting its People” (Verso un’Attica più verde. Preservare il pianeta e proteggere il suo popolo). Per la Santa Sede partecipano il card. John Olorunfermi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, e il card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che ha letto il messaggio del Santo Padre.
“Ricordo vividamente la mia visita a Lesbo, insieme a Sua Santità e Sua Beatitudine Hieronymos II, per esprimere la nostra comune preoccupazione per la situazione dei migranti e dei rifugiati”, scrive Francesco. “Mentre ero incantato dallo scenario del cielo azzurro e del mare, rimasi colpito dal pensiero che un mare così bello fosse diventato una tomba per uomini, donne e bambini che in gran parte cercavano solo di sfuggire alle condizioni disumane delle loro terre. Lì ho potuto toccare con mano la generosità del popolo greco, così ricco di valori umani e cristiani, e il loro impegno, nonostante gli effetti della loro crisi economica, a confortare coloro che, espropriati di tutti i beni materiali, si erano diretti verso le loro rive”.
“Le drammatiche contraddizioni che ho sperimentato durante la mia visita – prosegue Papa Francesco – mi hanno aiutato a capire l’importanza del tema del presente Simposio. Non sono soltanto le case delle persone vulnerabili in tutto il mondo che si stanno sgretolando, come possiamo vedere nel crescente esodo dei migranti climatici e dei rifugiati ambientali. Come ho sottolineato nella mia Enciclica Laudato si’, stiamo anche condannando le future generazioni a vivere in una casa comune ridotta a rovine”. Il Papa ripropone pertanto la domanda, “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”, e soprattutto chiede di fronte alla attuale crisi ecologica “un serio esame di coscienza”. “La cura del Creato – incalza il Santo Padre – inteso come un dono condiviso e non un possesso privato, implica sempre il riconoscimento dei diritti di ogni persona e di ogni popolo”. Si tratta di una crisi che è “radicata nel cuore dell’uomo” che “aspira a controllare e sfruttare le risorse limitate del nostro pianeta, ignorando i membri più vulnerabili della famiglia umana”.
Il Papa fa quindi riferimento al Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per il Creato, che si celebra il 1° settembre, scritto insieme al Patriarca Bartolomeo. E sottolinea: “Il dovere di prendersi cura del creato sfida tutte le persone di buona volontà e invita i cristiani a riconoscere le radici spirituali della crisi ecologica e cooperare nell’offrire una risposta inequivocabile. L’annuale Giornata mondiale di preghiera per il Creato è un passo in questa direzione, poiché dimostra la nostra comune preoccupazione e aspirazione a lavorare insieme per affrontare questo delicato problema. È mia ferma intenzione che la Chiesa cattolica continui a camminare insieme a Sua Santità e al Patriarcato ecumenico lungo questo percorso. Allo stesso modo, spero che cattolici e ortodossi, insieme ai fedeli di altre comunità cristiane e tutte le persone di buona volontà, possano lavorare attivamente insieme e a livello locale per la cura del creato e per uno sviluppo sostenibile e integrale”.

Notizie Sir del giorno: Papa su Mediterraneo, crisi Venezuela, tratta, diritti fondamentali in Ue, messaggio assemblea Kek, vulcano Guatemala, elezioni amministrative

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Papa Francesco: messaggio a Simposio su ambiente. Mediterraneo, “un mare così bello diventato una tomba per uomini, donne e bambini”

Mediterraneo, mare meraviglioso divenuto “una tomba per uomini, donne e bambini”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio rivolto al Patriarca Bartolomeo I e ai partecipanti al Simposio internazionale dedicato alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente che si è aperto ieri ad Atene, dal titolo “Toward a Greener Attica. Preserving the Planet and Protecting its People” (Verso un’Attica più verde. Preservare il pianeta e proteggere il suo popolo). Nel messaggio, letto dal card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, il Papa ricorda la sua visita a Lesbo. “Mentre ero incantato dallo scenario del cielo azzurro e del mare – rivela Francesco – rimasi colpito dal pensiero che un mare così bello fosse diventato una tomba per uomini, donne e bambini che in gran parte cercavano solo di sfuggire alle condizioni disumane delle loro terre. Lì ho potuto toccare con mano la generosità del popolo greco, così ricco di valori umani e cristiani, e il loro impegno, nonostante gli effetti della loro crisi economica, a confortare coloro che, espropriati di tutti i beni materiali, si erano diretti verso le loro rive”. Nel messaggio il Papa ripropone la domanda “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”, e soprattutto chiede di fronte alla attuale crisi ecologica “un serio esame di coscienza”. “La cura del Creato – incalza il Santo Padre – inteso come un dono condiviso e non un possesso privato, implica sempre il riconoscimento dei diritti di ogni persona e di ogni popolo”. (clicca qui)

Venezuela: video Sir, giovani, anziani e famiglie alla “casa della misericordia”

Cibo e supporto medico per i più poveri in Venezuela. A offrirlo sono i volontari della Caritas in una “mensa della solidarietà” all’interno di una “Casa della misericordia” situata nella sede della Conferenza episcopale venezuelana. È uno spaccato della situazione di povertà che il Paese sudamericano attraversa, a causa della crisi, raccontata nel video pubblicato oggi dal Sir. Sono circa 150 le persone aiutate, ogni settimana, nella struttura. Tra loro, giovani e anziani. Ma anche diverse madri di famiglia. “Abbiamo i medici, la signora che cucina, la gente della chiesa, della farmacia – racconta Blanca -. Veniamo qui tutti i mercoledì, perché la situazione è molto difficile. Non abbiamo abbastanza da mangiare”. (clicca qui)

Tratta: suor Giaretta (Casa Rut) invia tre grembiuli africani al nuovo governo, “si metta al servizio degli ultimi”

Tre grembiuli in tessuti africani sono stati inviati oggi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Di Maio e Salvini dalle ragazze ospiti della casa di accoglienza per vittime di tratta Casa Rut a Caserta, guidata da 22 anni da suor Rita Giaretta, delle Orsoline di Vicenza. “È nostra consuetudine inviare questo omaggio al nuovo governo – spiega suor Giaretta al Sir, a margine di un incontro a Roma – quest’anno abbiamo sentito l’urgenza di farlo per richiamare quello che si presenta come il ‘governo del cambiamento’ alle sue responsabilità. È un gesto altamente significativo. Il cambiamento avviene quando chi assume ruoli di potere si mette a servire, non dimostra l’arroganza del potere ma ascolta i bisogni dei più deboli”. Il grembiule, precisa, “indica il servizio. Vogliamo chiedere a chi guiderà il Paese di non dimenticarsi di ascoltare gli ultimi. Siamo molto preoccupati per il clima di odio generato da certe affermazioni. Non vogliamo che sia la paura a dominare la nostra società”. Suor Giaretta si è unita all’appello al ministro dell’interno Salvini lanciato oggi dalle pagine di Avvenire da suor Eugenia Bonetti insieme a Oria Gargano: “Caro ministro Salvini, essere schiave non è una pacchia”. (clicca qui)

Commissione Ue: relazione annuale sui diritti fondamentali, ancora tante violazioni. Minori migranti, discriminazione donne, razzismo

(Bruxelles) Alcuni passi avanti, ma anche diversi segnali preoccupanti circa la tutela dei diritti fondamentali in Europa e l’applicazione della Carta dei diritti nell’Ue. Li rileva la Commissione Ue che oggi pubblica la “Relazione annuale sulla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Il documento sottolinea che “le strutture e gli strumenti esistenti intesi ad assicurare che i diritti della Carta siano una realtà hanno funzionato, sebbene il 2017 sia stato un anno di sfide per i diritti fondamentali”. “L’ulteriore sostegno del rispetto e della promozione dei diritti fondamentali, dello Stato di diritto e della democrazia, anche attraverso il sostegno a una società civile libera e vivace, continueranno a svolgere un ruolo centrale nel 2018”, è l’auspicio formulato al palazzo Berlaymont. La Commissione elenca una serie di iniziative di promozione dei diritti fondamentali nei seguenti settori: sostegno alla democrazia e alla società civile, promozione dei diritti sociali, lotta alla discriminazione nei confronti delle donne, protezione dei minori migranti, lotta contro la discriminazione e il razzismo sia offline che online, miglioramento dell’accesso alla giustizia. (clicca qui)

Assemblea Kek: messaggio finale, “costruttori di ponti” sulle vie della testimonianza, della giustizia e della ospitalità

“Ci impegniamo a essere costruttori di ponti attraverso il potere trasformante della fede” e attraverso un impegno rinnovato su tre fronti: testimonianza, giustizia e ospitalità. Dopo 9 giorni di serrato confronto sulle sfide che attraversano oggi l’Europa è questa la missione che le Chiese d’Europa, tutte le Chiese cristiane, presenti nel nostro continente, si sono prefissate. È quanto si legge nel messaggio finale diffuso al termine della XV assemblea generale della Conferenza delle Chiese europee (Kek) che si è svolta a Novi Sad, in Serbia, dal 30 maggio al 7 giugno, riunendo 450 delegati di 116 Chiese diverse. “Ci siamo riuniti in un momento d’incertezza per l’Europa”, si legge nel messaggio: “Dove molti sperimentano una perdita di dignità, sfruttamento, miseria e abuso di potere. Dalle rive del Danubio a Novi Sad, dove i ponti furono distrutti in un conflitto e ricostruiti in pace, ci siamo uniti in preghiera. Abbiamo condiviso la nostra sete di giustizia; la nostra profonda preoccupazione per le persone, per il nostro continente, per il nostro mondo”. (clicca qui)

Guatemala: eruzione vulcano. I vescovi: “tragedia si somma a già difficile situazione politica e sociale”. Governo dia “risposte concrete e integrali”

La Conferenza episcopale del Guatemala è intervenuta ieri con un comunicato sulla tragedia causata dal Volcán de Fuego, firmato dal presidente, mons. Gonzalo de Villa y Vásquez, vescovo di Sololá-Chimaltenango, e dal segretario generale, mons. Domingo Buezo Leiva, vicario apostolico di Izabal, dichiarando “preoccupazione di fronte alla sofferenza di tanti fratelli e sorelle guatemaltechi, che hanno perso i loro cari, i loro beni e la serenità, di fronte all’imprevedibile forza della natura”. “Siamo coscienti – proseguono i vescovi – che la tragedia si somma alla già difficile situazione politica e sociale del Paese e aggrava la povertà e le difficoltà di sopravvivenza nella quale si trova la maggior parte della popolazione”. La Conferenza episcopale invita “tutte le comunità parrocchiali e in particolare coloro che sono impegnati nella pastorale sociale a dare il meglio di sé per contribuire a superare, per quello che è possibile, l’attuale situazione e a organizzare, in collaborazione con i diversi organismi pubblici e privati i programmi di aiuto necessario sia nell’immediato sia a lungo termine. Pensiamo che le risposte a lungo termine siano quelle che maggiormente ci sfidano e speriamo che il Governo sia coerente rispetto al suo obbligo di dare risposte concrete e integrali”. (clicca qui)

Elezioni amministrative: mons. Mogavero (Mazara del Vallo), “vincere il richiamo suggestivo dell’astensione”

“Un tempo i sindaci, nei piccoli come nei grandi centri, erano persone che facevano la storia della propria città o paese con opere che continuano a testimoniare la loro memoria. Oggi, invece, sembra prevalere la paura di perdere la faccia, che spegne il desiderio legittimo di spendersi nell’interesse della comunità”. Lo scrive nell’editoriale del settimanale diocesano online il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, alla vigilia delle elezioni amministrative in quattro comuni della diocesi: Vita, Poggioreale, Santa Ninfa e Partanna. “In questo contesto, in assenza di chi avrebbe i numeri per proporsi alla guida delle istituzioni cittadine, potrebbe farsi avanti qualche improvvisatore, cercatore di visibilità – si legge -, impreparato ad affrontare la complessa macchina amministrativa, oggi più che mai necessitante di professionalità a largo spettro”. A preoccupare mons. Mogavero è la “paralisi implacabile” delle istituzioni locali, l’aggravata disastrosa situazione economica dei comuni, l’incapacità strutturale di avvalersi delle risorse derivanti dai fondi europei, il degrado dell’ambiente e delle strutture urbane, il deterioramento della qualità della vita, l’assenza di una politica di espansione del mercato del lavoro “con conseguente ampliamento delle povertà”. “Non resta che appellarsi al senso di responsabilità e alla coscienza civica degli elettori, perché vincano il richiamo suggestivo dell’astensione e nell’urna facciano prevalere il buon senso e l’interesse comune”. (clicca qui)

Frana in Valchiavenna: l’ora della Madre

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Adesso che tutti noi abbiamo tirato un profondo sospiro di sollievo perché i seimila metri cubi di massa rocciosa, caduti martedì 29 maggio, non hanno intaccato il santuario di Gallivaggio, possiamo ammettere che ogni persona di buon senso poteva temere che il pericolo di una deflagrazione del campanile di Gallivaggio, e soprattutto dell’intero santuario, fosse inevitabile, cancellando così improvvisamente in Val Chiavenna secoli di storia e di devozione mariana.

Grande è stato lo stupore di un geologo, incaricato di sorvegliare il progressivo smottamento, quando ha rilevato che “la massa rocciosa dopo il distacco ha deviato rispetto alla direttrice del santuario, poi la massa si è sbriciolata precipitando e quindi non sono caduti sassi di grosse dimensioni”. La scienza e la tecnica si ferma naturalmente qui, si limita a constatare il fatto, alcuni forse pensano ancora che ciò che è capitato sia una pura casualità e non sanno andare oltre.

Come credenti, abbiamo il diritto di affermare, senza timidezza alcuna, che una mano provvidenziale, quella di Maria, è intervenuta a tutela e a difesa del santuario, come già è capitato nei tempi passati, dando un ulteriore segnale di vicinanza, di benevolenza e di affezione nei nostri confronti.

A Gallivaggio Maria è di casa già fin dal lontano 1492 e qui esercita la sua maternità verso i discepoli del suo Figlio, soprattutto veglia, protegge e conforta gli amati abitanti della Val Chiavenna, i primi a sperimentare Maria come madre della Misericordia.
A noi è data la felice possibilità di comprendere una volta in più cosa significhi per Maria essere madre.
Attribuire a Maria il termine Madre significa riconoscere la sua vicinanza, l’ interesse e la tutela dei suoi figli; esprime la compassione e la tenerezza nei confronti di quanti accolgono la sua protezione; manifesta la premura e il sostegno di Maria nell’ora della prova.

La prima reazione da suscitare nel popolo di Dio, al di là dello stupore per l’accaduto, è quindi quello di un vivo, corale ringraziamento.

Solo chi si sente figlio amato e ha avvertito l’intervento materno di Maria può esultare di gioia e lodare il Signore attraverso di lei. È il grazie che prorompe, come da sorgente fresca, dal cuore del popolo di Dio, un grazie che dice riconoscenza per la fedeltà di Dio Trinità, che vuole condurre il cuore degli uomini a sperimentare la sua infinita misericordia, attraverso l’intercessione di Maria.
La gratitudine del popolo di Dio deve però tradursi in un rinnovato impegno di conversione. Questo avvenimento così clamoroso, che ha salvato il nostro santuario di Gallivaggio, documento prezioso della fede dei nostri padri, non può lasciarci come prima, come se nulla fosse successo!

Alla provata premura materna di Maria deve perciò corrispondere un rinnovato impegno di fedeltà al Vangelo del Figlio suo, nella consapevolezza che a chi più è stata usata misericordia, più deve sentirsi impegnato a trasmettere misericordia, nelle forme che a ciascuno sarà più conveniente trovare.
Mi preme sottolineare anche un’altra prospettiva, che ho già richiamato nell’incontro penitenziale a Chiavenna, sabato 28 aprile, durante il quale abbiamo chiesto a Maria di essere da Lei accompagnati in questo tempo di dolore. I massi che precipitano e che tentano di rovinare il santuario sono il segno dell’antica lotta del maligno contro le forze miti del bene, una lotta che sembra acutizzarsi in questi tempi e che mette a dura prova la fede dei credenti in Dio. L’azione di Dio accompagna e sostiene gli amici del Signore, che nonostante la fragilità e le debolezze , sono tuttavia preservati dal male che irrompe prepotentemente nella storia e che tuttavia è bloccato e vinto dall’intervento misericordioso di Dio.

Camminiamo dunque insieme, pieni di fiducia e con speranza. Il Cristo risorto è il Signore del mondo e della storia e Maria, sua e nostra Madre, ci è sempre vicina come baluardo sicuro di difesa, di protezione e di conforto.

(*) vescovo di Como

(**) editoriale per “Il Settimanale della Diocesi”


Guatemala: appello del vescovo di Escuintla a Italia e Europa, “chiediamo preghiere e solidarietà”

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Un appello alla Chiesa italiana e alle Chiese europee perché si uniscano nella preghiera e nella solidarietà alla popolazione del Guatemala. Arriva dalla voce del vescovo di Escuintla, la diocesi più colpita dall’eruzione del Volcán de Fuego, che ha causato finora ufficialmente 79 vittime e circa 200 dispersi. In un messaggio audio inviato al Sir, mons. Víctor Hugo Palma Paúl afferma: “Mi rivolgo alla Chiesa italiana e alle Chiese d’Europa chiedendo le vostre preghiere perché la strage causata dall’eruzione del vulcano è stata molto forte: 79 persone decedute, migliaia colpite. Come Chiesa siamo presenti per aiutare, in tutto ciò che possiamo, queste persone. Vi ringraziamo per la vostra preghiera e per ogni gesto di solidarietà. Rimaniamo uniti nella carità cristiana universale, vero dono di Dio per la Chiesa cattolica. Il Signore vi ringrazia anche attraverso i poveri: come Papa Francesco ci ha detto, loro sono i preferiti del Signore e oggi il Signore soffre in tante persone. Anche dalle lacrime brilla la speranza”.

Prosegue mons. Palma: “La Caritas sta lavorando molto in questi giorni, c’è una grandissima fraternità tra le Caritas in Guatemala. A Escuintla abbiamo oltre 600 persone rifugiate accolte in tre parrocchie e tantissimi altri che ci chiedono di poter mangiare e bere, è stata una grande perdita”. Conclude il vescovo: “Le autorità stanno cercando di fare il loro lavoro, cercano le vittime, le persone rimaste sotto la cenere. A volte manca loro un po’ di volontà, per così dire, ma è loro dovere. E speriamo soprattutto che non si tratti dell’attenzione di un momento, ma che si possano impegnare per servire i poveri sempre, così come ci chiede la Costituzione nazionale. Da parte nostra rimaniamo aperti a ogni collaborazione con la società e con lo Stato, perché la Chiesa è una serva, tra i poveri e tra tutti gli uomini di buona volontà”.

Guatemala: eruzione del vulcano. 78 vittime, 12.089 persone evacuate, 3.319 persone ospitate in alberghi e centri d’accoglienza

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Continua a salire il tragico bilancio dell’eruzione del Volcán de Fuego in Guatemala. L’ultimo bollettino dell’organismo governativo di protezione civile Conred fornisce i seguenti dati: 78 vittime, 12.089 persone evacuate, 3.319 persone ospitate in alberghi e centri d’accoglienza. I dispersi sarebbero al momento circa 200, ma altre fonti parlano di 1.000 persone. I soccorsi e le ricerche dei dispersi, soprattutto nei municipi di Escuintla, Chimaltenengo e Sacatepéquez, avvengono in condizioni precarie, non essendo ancora cessata l’allerta. Anche nelle ultime ore fenomeni eruttivi hanno continuato a manifestarsi e fuoruscita di lava si è verificata anche da un altro vulcano vicino, il Pacaya. In questa difficile situazione, arriva, attraverso un video postato su Facebook l’appello alla rete della Caritas Internazionale da parte di mons. Ángel Antonio Recinos Lemus, vescovo di Zacapa e presidente di Caritas Guatemala: “Carissimi fratelli delle Caritas, mi rivolgo a voi con tristezza, ma anche con tanta speranza di fronte alla sofferenza di tanti fratelli. Il nostro territorio gode della meravigliosa benedizione della biodiversità, ma è anche esposto a tragedie. E’ per noi un compito imprescindibile prepararci alle emergenze, crescere in solidarietà e comunicazione. Rivolgo un appello alla Confederazione della Caritas Internazionale perché si unisca in preghiera per le vittime, i dispersi e i sopravissuti di questa tragedia. Nelle prossime ore condividerò le informazioni sui danni causati da questo disastro naturale e sulle necessità per alleviare il dolore di coloro che soffrono”.

Conclude il presule: “Ci troviamo di fronte a un dramma desolante: morti, dispersi, feriti, evacuati, famiglie ospitate in albergo, ma è stata impressionante la solidarietà della popolazione, cittadini, istituzioni, scuole, volontari. Alcuni hanno rischiato la vita per salvare altre persone. Chiedo l’aiuto fraterno della confederazione della Caritas Internazionale. Di vitale importanza, prima ancora che si accerti l’entità dei danni, è stare vicini alle famiglie con un servizio di appoggio psicosociale, con il recupero di mezzi di sostentamento, dando loro case degne”.

“Laudato Si’ Reflection Day”: da Bruxelles i cattolici europei chiedono un sistema finanziario sostenibile in Europa e nella Chiesa.

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Il primo “Laudato Si’ Reflection Day” ha avuto luogo a Bruxelles il 6 giugno con oltre 70 rappresentanti delle Conferenze episcopali europee, di organizzazioni e movimenti cattolici. “Insieme hanno espresso il loro sostegno per un sistema finanziario sostenibile in Europa e nella Chiesa”, si legge in un comunicato appena diffuso. L’evento è stato co-organizzato da Commissione degli episcopati nell’Unione europea (Comece), Consiglio delle Conferenze episcopali in Europa (Ccee), Movimento cattolico mondiale per il clima, network Giustizia e Pace Europa. I partecipanti, riferisce il comunicato, “hanno discusso le ultime iniziative Ue in materia e hanno condiviso le migliori pratiche e idee al fine di rafforzare il ruolo cruciale che la Chiesa cattolica può svolgere nella promozione della finanza sostenibile”.
Nel suo discorso di apertura, Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente Comece e Giustizia e Pace Europa, ha insistito sulla tempestività dell’evento immediatamente dopo una recente proposta legislativa della Commissione Ue e il rapporto della scorsa settimana del Parlamento europeo sulla finanza sostenibile. Ha anche fatto riferimento al recente documento del Vaticano sull’attuale sistema economico-finanziario, che contiene un invito a una gestione sostenibile del risparmio. Sono quindi intervenuti Molly Scott Cato, eurodeputata, promotrice e relatrice del rapporto sulla finanza sostenibile; Martin Spolc (Commissione Ue); Lorna Gold, dell’organizzazione cattolica Trocaire e vicepresidente del Movimento cattolico mondiale per il clima.
I partecipanti hanno formulato una serie di raccomandazioni che saranno presentate alla Conferenza per l’anniversario della Laudato Si’ (Vaticano, luglio 2018), hanno suggerito che la Chiesa cattolica presti maggiore attenzione alle ingiustizie sociali e ambientali causate da un sistema economico e finanziario basato unicamente sul profitto a breve termine. L’auspicio, inoltre, che organizzazioni e movimenti cattolici si impegnino sempre più per avviare un processo interno sul disinvestimento dai combustibili fossili. Una delle prossime occasioni sarà l’Annuncio del disinvestimento cattolico che si terrà durante il Global Climate Action Summit (San Francisco, 12-14 settembre).

 

Notizie Sir del giorno: Bassetti su patria, vulcano Guatemala, droga in Ue, Caritas e Aids, Papa su tratta, Parole O_stili, frana Valchiavenna

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Politica: card. Bassetti, “tanti rifugiati e profughi cercano una patria dal mondo materno”

“Tanti rifugiati e profughi cercano una patria con un volto materno”. Lo ha assicurato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che questa sera, nella basilica romana di Santa Maria in Trastevere, ha guidato la “Preghiera per l’Italia” promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. “In guerra – ha ricordato il cardinale citando i racconti della sua infanzia – si capisce il valore di una patria in pace”, che “è per ciascuno, in un modo, molto vero, una madre”, come diceva san Giovanni Paolo II. Bassetti ha offerto una lettura originale della parabola dei talenti, come “doni” da “usare bene”, con “responsabilità”, non solo in quanto “opportunità o qualità della nostra vita personale”. I talenti, per il porporato, sono anche “il dono di una patria, di una comunità nazionale”: “Ognuno riceve il dono di una patria: forse c’è chi lo riceve con più opportunità chi con meno, ma tutti hanno una patria”. “Forse non abbiamo riflettuto al gran dono di Dio rappresentato dall’avere una patria”, la tesi del presidente della Cei: “È scontato. Ma coloro che l’hanno persa o che ne sono stati scacciati o l’hanno dovuta abbandonare, sanno bene quale valore essa abbia”. (clicca qui)

Guatemala: appello del vescovo di Escuintla a Italia e Europa, “chiediamo preghiere e solidarietà”

Un appello alla Chiesa italiana e alle Chiese europee perché si uniscano nella preghiera e nella solidarietà alla popolazione del Guatemala. Arriva dalla voce del vescovo di Escuintla, la diocesi più colpita dall’eruzione del Volcán de Fuego, che ha causato finora ufficialmente 79 vittime e circa 200 dispersi. In un messaggio audio inviato al Sir, mons. Víctor Hugo Palma Paúl afferma: “Mi rivolgo alla Chiesa italiana e alle Chiese d’Europa chiedendo le vostre preghiere perché la strage causata dall’eruzione del vulcano è stata molto forte: 79 persone decedute, migliaia colpite. Come Chiesa siamo presenti per aiutare, in tutto ciò che possiamo, queste persone. Vi ringraziamo per la vostra preghiera e per ogni gesto di solidarietà. Rimaniamo uniti nella carità cristiana universale, vero dono di Dio per la Chiesa cattolica”. Prosegue mons. Palma: “La Caritas sta lavorando molto in questi giorni, c’è una grandissima fraternità tra le Caritas in Guatemala. A Escuintla abbiamo oltre 600 persone rifugiate accolte in tre parrocchie e tantissimi altri che ci chiedono di poter mangiare e bere, è stata una grande perdita”. (clicca qui)

Droga: Osservatorio Ue di Lisbona, “disponibilità di sostanze illecite in aumento. Si diffonde la cocaina”

(Bruxelles) Cresce la disponibilità di cocaina sui “mercati” europei: è il primo elemento posto in evidenza nella “Relazione europea sulla droga 2018: tendenze e sviluppi”, pubblicata oggi – in contemporanea a Lisbona e a Bruxelles – dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda, che ha sede nella capitale portoghese). “Tale sviluppo si inserisce nel contesto di un mercato delle droghe dinamico, in grado di adattarsi rapidamente e di rispondere alle misure di controllo antidroga”, afferma il rapporto. Nella sua panoramica annuale l’Osservatorio esamina anche le “sfide associate alle nuove sostanze psicoattive (Nps), tra cui la disponibilità di nuovi oppiacei sintetici (in particolare derivati del fentanil estremamente potenti) e i problemi correlati all’uso di cannabinoidi sintetici nei gruppi specifici (compresa la popolazione carceraria)”. La relazione rileva che, in generale, “la disponibilità di droghe è elevata e, in alcuni settori, sembra essere in aumento”. I dati più recenti mostrano che in Europa (Ue28, più Turchia e Norvegia), nel 2016, è stato segnalato oltre 1 milione di sequestri di sostanze illecite. “Oltre 92 milioni di adulti nell’Ue (15-64 anni) hanno provato una droga illecita nel corso della loro vita”. (clicca qui)

Aids: don Soddu (Caritas), “attenzione costante della Chiesa” su un “tema latente”

Sull’Hiv e sull’Aids “l’attenzione della Caritas e della Chiesa tutta è sempre stata costante”, sebbene in generale “questo tema così importante sia ormai latente e poco considerato”. Lo ha sottolineato don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, aprendo la Giornata di presentazione dei risultati del Progetto nazionale Hiv/Aids, che si è svolto da settembre 2014 a giugno 2017 coinvolgendo 16 diocesi. “Condividere i risultati è un modo per compiere un cammino e dal punto di vista pastorale significa mettere in evidenza lo stile sinodale che deve caratterizzare ogni azione della Chiesa”, ha spiegato don Soddu che ha voluto esprimere un ringraziamento ad operatori e consulenti impegnati in un Progetto che affonda le radici nel 2013 e “che non concludiamo”. Il Progetto nazionale Hiv/Aids è stato innovativo per la metodologia usata, in quanto obiettivi, destinatari, contenuti e strumenti sono stati ideati da un Tavolo di lavoro con le diocesi partecipanti coordinati da una cabina di regia di Caritas italiana, con un team di valutatori esterni. Inoltre, ha aggiunto Cinzia Neglia, dell’Ufficio promozione umana della Caritas, il Progetto “non è stato finanziato con i fondi dell’8xmille, ma con risorse specifiche, senza un budget definito, ma connesso alle azioni realizzate nelle diocesi coinvolte”. (clicca qui)

Inghilterra: giornata per la vita dedicata alla tratta. Messaggio del Papa, “apriamo gli occhi e ascoltiamo il grido di aiuto”

Giornata per la vita dedicata quest’anno a sensibilizzare la comunità cattolica e il Paese al “vile crimine della tratta di esseri umani”. Succede in Inghilterra dove la Chiesa cattolica si prepara a celebrare domenica 17 giugno la Giornata per la vita. In una nota la Conferenza episcopale inglese spiega che è il giorno dell’anno dedicato dalla Chiesa a sensibilizzare l’opinione pubblica “sul significato e sul valore della vita umana in ogni sua fase e condizione”. Quest’anno la scelta è caduta sulla terribile tragedia della tratta di esseri umani. Informato dell’iniziativa, Papa Francesco ha inviato tramite il nunzio apostolico l’arcivescovo Edward Joseph Adams un messaggio in cui rivolge una preghiera al “Dio della Misericordia”, affinché per intercessione della Santa Josephine Bakhita, protettrice delle vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna, “le catene della loro prigionia vengano spezzate”. Il Papa prega che “Dio possa liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dal commercio e dalla tratta di esseri umani e possa portare conforto a coloro che sono sopravvissuti a tale disumanità”. Il Santo Padre rivolge poi un appello: “che tutti noi possiamo aprire gli occhi, vedere la miseria di coloro che sono completamente deprivati della loro dignità e della loro libertà, e ascoltare il loro grido di aiuto”. (clicca qui)

Parole O_stili: Agnese Moro, “disarmarsi è uno sforzo per andare incontro agli altri”

“Disarmarsi è uno sforzo per andare incontro agli altri. Se qualcuno si disarma, porta anche gli altri a disarmarsi”. Lo ha detto Agnese Moro, figlia di Aldo, statista della Dc ucciso dalle Brigate Rosse, intervenendo questa mattina alla manifestazione “Parole O_stili” svoltasi a Trieste. “Disarmarsi – ha aggiunto – è l’unico atteggiamento che può aiutare ad ascoltare parole che feriscono. Bisogna avere il coraggio di dire per creare un legame con coloro che sono stati nemici”. Moro ha ribadito che “deve esserci sempre qualcuno che debba disarmarsi per primo”. “Se uno fa un primo passo verso le persone che sono lontane dal desiderio di un dialogo, di un confronto, certamente otterremo un risultato”. Alla luce della sua esperienza, la figlia dell’ex presidente del Consiglio ha sottolineato anche che “fare uno sforzo per costruire ponti, dove sembra impossibile, è un contributo che le generazioni che hanno vissuto storie difficili devono dare ai giovani”. (clicca qui)

Frana in Valchiavenna: mons. Cantoni (Como), “la mano provvidenziale di Maria ha difeso il santuario”

“Come credenti, abbiamo il diritto di affermare, senza timidezza alcuna, che una mano provvidenziale, quella di Maria, è intervenuta a tutela e a difesa del santuario, come già è capitato nei tempi passati, dando un ulteriore segnale di vicinanza, di benevolenza e di affezione nei nostri confronti”. Lo scrive mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como, nell’editoriale del settimanale diocesano anticipato dal Sir, a proposito di quanto accaduto in Valchiavenna nel pomeriggio del 29 maggio scorso, quando un’imponente frana ha investito Gallivaggio (So), frazione del Comune di San Giacomo Filippo, in Valle Spluga, lasciando intatto il santuario mariano sottostante alla montagna franata. “La scienza e la tecnica si fermano naturalmente qui, si limitano a constatare il fatto, alcuni forse pensano ancora che ciò che è capitato sia una pura casualità e non sanno andare oltre”. Il vescovo indica la reazione che il fatto debba suscitare nel popolo di Dio, “al di là dello stupore per l’accaduto”, che è quella di un “vivo, corale ringraziamento”. “Solo chi si sente figlio amato e ha avvertito l’intervento materno di Maria può esultare di gioia e lodare il Signore attraverso di lei”, sottolinea Cantoni. Una gratitudine che, secondo il vescovo, “deve tradursi in un rinnovato impegno di conversione”, di “fedeltà al Vangelo del Figlio suo”. (clicca qui)

Guatemala: eruzione vulcano. Bollettino Caritas, soccorsi ancora impossibili. 99 morti e “quantità innumerevole di dispersi”

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“Novantanove morti (finora accertati, ndr) e una quantità innumerevole di dispersi”. Così la Caritas del Guatemala ha tracciato ieri un provvisorio bilancio dell’eruzione del Volcán de Fuego, con un bollettino emesso a 72 ore dal momento più critico dell’eruzione, che sta comunque proseguendo e impedisce di portare soccorso alla popolazione. Si continua dunque a temere che le proporzioni della tragedia vadano ben al di là degli attuali dati ufficiali dell’organismo governativo Conred (oltre alle 99 vittime, 58 feriti, 197 dispersi, 12.277 evacuati, 3.665 ospitati negli alberghi e in centri d’accoglienza).
Continua l’allerta nei dipartimenti di Escuintla, Chimaltenengo e Sacatepéquez. Il bollettino denuncia che “le condizioni climatiche e il materiale vulcanico che ancora cade sul terreno non dono adeguate per preservare l’incolumità dei soccorritori”. Oltre alla lava e alla cenere, infatti, il vulcano sprigiona gas tossici.
La Caritas sta gestendo tre centri d’accoglienza a Escuintla, che non sono però in grado di accogliere tutti coloro che sono rimasti senza nulla. Attualmente le persone ospitate hanno bisogno di “appoggio psicosociale, dell’attivazione di zone per la lavanderia, spazi per docce e servizi igienici, di attenzione ai bambini in età scolare, di medicazioni e kit di igiene per la persona, di prendersi cura dell’aspetto nutrizionale dei bambini, delle donne che allattano o incinte”.

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