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Giornali Fisc: “Il Nuovo Amico” denuncia amianto a pezzi a ridosso della spiaggia di Pesaro

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Una tettoia in cemento-amianto (eternit) a ridosso della spiaggia di Levante di Pesaro. A denunciarne la presenza è stato “Il Nuovo Amico”, il settimanale della diocesi di Pesaro-Fano-Urbino, che ha ricevuto la segnalazione da alcuni lettori “molto preoccupati per una situazione di potenziale pericolo per la salute”. La copertura era grande “qualche decina di metri quadrati” ed era collocata a “sei/sette metri dagli stabilimenti balneari nel cuore dell’estate pesarese, tra ristoranti e hotel cinque stelle”. La redazione ha sollecitato l’intervento dell’assessore all’ambiente del Comune di Pesaro, Franca Foronchi, che “si è subito attiva nonostante fosse in ferie”. A distanza di 24 ore gli operai hanno rimosso l’amianto e hanno messo in sicurezza l’area. Dal settimanale anche la richiesta all’amministrazione di “urgenti controlli sulle coperture spesso inaccessibili di altri hotel dismessi”.


Ecomafie: Mattarella, “ambiente degradato e saccheggiato è spazio vittima delle organizzazioni del crimine e brodo di cultura della loro espansione”

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“Lo sviluppo dell’Italia dipende dalla capacità di salvaguardare l’equilibrio dell’ambiente, assicurare la salubrità dei luoghi in cui vivono le comunità, tutelare la varietà e le bellezze italiane, promuovere una crescita rispettosa della legalità. L’ambiente degradato e saccheggiato è, al tempo stesso, uno spazio vittima delle organizzazioni del crimine e brodo di cultura della loro espansione. Laddove si attiva un circolo virtuoso di recupero, là vengono avversate e sconfitte le mafie”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente nazionale di Legambiente onlus, Stefano Ciafani, in occasione della presentazione alla Camera dei deputati del “Rapporto Ecomafia” 2018. Riconoscendo che “è cresciuta negli anni la coscienza del limite e del grande valore delle risorse ambientali, che richiedono cura e responsabilità da parte di ogni componente della società”, il Capo dello Stato evidenzia che “lo sfruttamento di beni comuni, lo squilibrio, l’inquinamento, le azioni fraudolente, il dissesto sono veri e propri delitti compiuti contro le generazioni di domani, e costituiscono, nell’oggi, una violenza che comprime i diritti della persona”. “Il domani eco-sostenibile, con una affermazione piena della legalità, è – secondo Mattarella – una grande impresa civile, certamente alla nostra portata, che richiede un impegno culturale non minore dell’opera di prevenzione e di repressione dei reati, che le forze di polizia, la magistratura e tutte le istituzioni sono chiamate a compiere ogni giorno con dedizione”.

Ecomafie: Legambiente, nel 2017 sono aumentati gli illeciti ambientali. In totale 30.692 (+18,6%), 84 al giorno. Fatturato dei clan sale a 14,1 miliardi

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Nel 2017 sono aumentati gli illeciti ambientali: sono stati infatti 30.692 quelli registrati (+18,6% per cento rispetto al 2016), in media 84 al giorno (circa 3,5 ogni ora). In aumento anche il numero di persone denunciate (39.211, in crescita del 36%) e i sequestri effettuati (11.027, +51,5%). Sono questi alcuni dei numeri contenuti nel “Rapporto Ecomafia” 2018 di Legambiente presentato questa mattina alla Camera dei deputati. Il 44% degli illeciti è stato contestato in una delle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso: prima la Campania (4.382 illeciti, il 14,6% del totale nazionale), seguita da Sicilia (3.178), Puglia (3.119), Calabria (2.809) e dal Lazio (2.684).
Stando al Rapporto, il fatturato dei 331 clan dell’ecomafia è cresciuto in un anno del 9,4% arrivando a 14,1 miliardi euro.
Nel 2017 sono state le 538 ordinanze di custodia cautelare emesse per reati ambientali con un aumento del 139,5% rispetto al 2016. Di questi 158 sono per i delitti di inquinamento ambientale, disastro e omessa bonifica, previsti dalla legge sui ecoreati, con ben 614 procedimenti penali avviati, contro i 265 dell’anno precedente. A ciò si aggiungono 76 inchieste per traffico organizzato (più del doppio rispetto alle 32 del 2016), 177 arresti, 992 trafficanti denunciati e 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrati (più di otto volte rispetto alle 556mila tonnellate del 2016). È questo il settore dove si è registrato un vero e proprio boom di illeciti, con una percentuale che sfiora il 24%.

Ecomafie: Legambiente, gestione e trattamento dei rifiuti al centro delle strategie criminali. Nel settore il 24% degli illeciti totali

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Nel 2017 si è concentrato nel settore dei rifiuti – gestione e trattamento – il maggior numero degli illeciti ambientali (24%). Un dato che conferma come il settore dei rifiuti sia sempre più il centro delle strategie ecocriminali. È quanto emerge dal “Rapporto Ecomafia” 2018 di Legambiente presentato questa mattina alla Camera dei deputati. Secondo i dati contenuti nella pubblicazione, seguono i delitti contro gli animali e la fauna selvatica (22,8%), gli incendi boschivi (21,3%), il ciclo del cemento (12,7%).
Sono aumentate anche le tonnellate di rifiuti sequestrate dalle forze dell’ordine tra il 1° gennaio 2017 e il 31 maggio 2018. Nell’ambito di 54 inchieste ammontano a più di 4,5 milioni di tonnellate: praticamente una fila ininterrotta di 181.287 tir lunga 2.500 chilometri.
Per quanto riguarda il “ciclo illegale del cemento”, sono state 3.908 le infrazioni scoperte, una media di 10,7 ogni giorno. Denunciate 4.977 persone.
Sono state invece più di 6mila le persone denunciate per reati contro la biodiversità, quasi 17 al giorno, e 7mila le infrazioni (19 al giorno +18% rispetto al 2016).
Dal Rapporto emerge poi che ben 60 su 100 buste in circolazione in Italia sono assolutamente fuori norma. Inquinano ambiente e mercato, nota Legambiente. Le sanzioni pecuniarie comminate ammontano a 5 milioni di euro.

Cura del creato: card. Turkson, “situazione allarmante, i poveri subiscono l’impatto più pesante”

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“Subito dopo la promulgazione di Laudato si’, nel dicembre 2015, 196 Paesi avevano adottato l’Accordo di Parigi con il proposito di contenere la crescita del riscaldamento globale sotto i 2°C rispetto ai livelli pre-industriali e, se possibile, sotto 1,5°C. Smentisco che ci sia stato questo impegno”. Lo dice al Sir il card. Peter A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, al termine della conferenza che si è svolta in Vaticano a tre anni dalla diffusione dell’enciclica. “Sono passati due anni e mezzo e la situazione è allarmante – denuncia il porporato -, lo scioglimento dei ghiacciai prosegue, la desertificazione avanza, le condizioni dell’atmosfera sono preoccupanti per l’alta concentrazione di emissioni di CO2 e le conseguenze più gravi non sono per noi che viviamo nei grandi continenti”. Il cardinale sottolinea come “a subire l’impatto più pesante sono i poveri”. Per il prefetto “è più che mai urgente agire”. “Spero che il Cop 24 sul clima del prossimo dicembre a Katowice (Polonia, ndr) sia una pietra miliare in questo cammino delineato a Parigi”. Il cardinale sottolinea come “senza la volontà politica dei governi le linee guida e le migliori intenzioni non possono tradursi in azioni concrete” e che “gli aspetti economico-finanziari spesso condizionano l’operato degli esecutivi”. “Il Papa auspica infatti che la finanza ritorni a essere strumento finalizzato alla migliore produzione di ricchezza, allo sviluppo e alla cura dell’ambiente”. In particolare, “occorre promuovere una giusta transizione verso le energie rinnovabili e investire nel cambiamento”.

Dire: i titoli e il tg politico

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(DIRE-SIR) – Ecco i titoli e il tg politico della Dire. Anche su www.dire.it e www.agensir.it

Salvini da Mattarella, focus su migranti e sicurezza

Un incontro “molto cordiale” quello che si è svolto al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Durante il colloquio si è parlato di immigrazione, sicurezza, terrorismo, confisca dei beni mafiosi e Libia. Nessun riferimento alla magistratura. L’incontro era stato sollecitato nei giorni scorsi, dopo il pronunciamento della Cassazione sui fondi del Carroccio, dal leader della Lega che ha ritenuto la sentenza dei giudici un attentato alla democrazia nei confronti del suo partito.

Ecomafie, record arresti in Italia nel 2017

Record di arresti nel 2017 in Italia per i crimini contro l’ambiente, un risultato frutto dell’applicazione della legge 68. Sono state 538, spiega Legambiente nel suo report annuale sulle Ecomafie, le ordinanze di custodia cautelare per reati ambientali. Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “sfruttamento di beni comuni e inquinamento sono veri e propri delitti compiuti contro le generazioni di domani”. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa annuncia un giro di vite: sì al Daspo ambientale, “perché chi inquina non ama il territorio e deve lasciarlo”.

Ministro Grillo: nessun allarme morbillo da Italia a Uk

Nessun allarme di casi di morbillo dall’Italia al Regno Unito. La rassicurazione arriva dal Ministro della Salute Giulia Grillo che respinge le accuse giunte dal quotidiano inglese The Times, secondo il quale l’aumento dei casi nel Regno Unito era da attribuire al nostro Paese. “Nessuna delle segnalazioni registrate fa presagire situazioni di allarme per casi di morbillo provenienti dall’Italia – dice il ministro -. La sorveglianza è molto attiva e dimostra una limitata circolazione di casi di varia provenienza”.

Sud Sudan. Unicef: 19 mila bambini utilizzati dai militari

Dei 3,4 milioni di bambini nati in Sud Sudan, dall’indipendenza ottenuta nel 2011, 2,6 sono nati in guerra. Lo segnala l’Unicef. Nel Paese africano, come riporta il Sir, si stima che siano 19 mila i minori che continuano a essere utilizzati come combattenti, cuochi e messaggeri, subendo anche abusi sessuali. L’Unicef denuncia anche tassi di malnutrizione a livelli critici: più di un milione di bambini sono malnutriti, 300 mila dei quali in maniera grave e a rischio di morte.

Avvenire: la prima pagina di domani 10 luglio. Rapporto su eco-reati ed eco-mafie, divieto spot azzardo, salvataggio bambino Thailandia

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“Avvenire” apre la sua prima pagina con il rapporto sugli eco-reati e le eco-mafie, che quest’anno segnala un aumento delle minacce all’ambiente italiano, ma anche un progresso nel contrasto della criminalità che specula soprattutto sullo smaltimento illegale dei rifiuti. L’editoriale è del sociologo Maurizio Fiasco che si concentra sul recente provvedimento governativo che vieta gli spot per l’azzardo: “Il decreto che inibisce la pubblicità al gioco d’azzardo è una gran buona mossa, anche se è frutto di un compromesso che rinvia al 30 giugno 2019 l’applicazione integrale della misura (non vi erano, infatti, ragioni formali per salvare i contratti ‘in essere’). Sono tuttavia ancora possibili e necessarie per completare la svolta impostata dal Governo Conte, alcune correzioni ‘per via ordinaria’ di evidenti storture che si sono accumulate negli anni. Per esempio, andrebbero previsti, a cura dei ministeri della Salute e dello Sviluppo economico, sia dei caveat sia l’imposizione di un formato dei messaggi promozionali affinché questi non entrino in conflitto con le indicazioni del Servizio sanitario nazionale e con il diritto dei cittadini-consumatori”. La fotocronaca è per il dramma dei ragazzi thailandesi intrappolati in una grotta: 8 quelli salvati, 5 quelli ancora da estrarre. Scrive Marina Corradi: “Fa pensare a un nascere questo emergere dalla terra dei ragazzi thailandesi. A un travaglio dal seno di una madre oscura. ‘Madre Terra’, usiamo dire, ma laggiù in quelle grotte, dove gli ultimi quattro ragazzi e il loro allenatore stanotte aspettavano ancora, le viscere della terra sono petrose e stillanti acqua gelida. Nessun battito del cuore a rassicurare, a cullare, né il pulsare caldo del sangue. Tuttavia quei ragazzi, rimasti prigionieri il 23 giugno, sono stati a lungo come in attesa, come in procinto di nascere”. Il titolo di taglio è per il tema migranti, con la discussione nel governo sul rispetto dei trattati internazionali che impongono il salvataggio in mare. Richiami infine per un dibattito a più voci sul ruolo dei cattolici in politica, con interventi di Garavaglia, Mattioli e Merlo.

Notizie Sir del giorno: ecomafie, pace Etiopia-Eritrea, Tajani in Libia, Dolan su bambini migranti separati da genitori, abusi nella Chiesa, inchiesta sanità lucana, Vanzina

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Ecomafie: Legambiente, nel 2017 sono aumentati gli illeciti ambientali. In totale 30.692 (+18,6%), 84 al giorno. Fatturato dei clan sale a 14,1 miliardi

Nel 2017 sono aumentati gli illeciti ambientali: sono stati infatti 30.692 quelli registrati (+18,6% per cento rispetto al 2016), in media 84 al giorno (circa 3,5 ogni ora). In aumento anche il numero di persone denunciate (39.211, in crescita del 36%) e i sequestri effettuati (11.027, +51,5%). Sono questi alcuni dei numeri contenuti nel “Rapporto Ecomafia” 2018 di Legambiente presentato questa mattina alla Camera dei deputati. Stando al Rapporto, il fatturato dei 331 clan dell’ecomafia è cresciuto in un anno del 9,4% arrivando a 14,1 miliardi euro.
Nel 2017 sono state le 538 ordinanze di custodia cautelare emesse per reati ambientali con un aumento del 139,5% rispetto al 2016. Di questi 158 sono per i delitti di inquinamento ambientale, disastro e omessa bonifica, previsti dalla legge sui ecoreati, con ben 614 procedimenti penali avviati, contro i 265 dell’anno precedente. A ciò si aggiungono 76 inchieste per traffico organizzato (più del doppio rispetto alle 32 del 2016), 177 arresti, 992 trafficanti denunciati e 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrati (più di otto volte rispetto alle 556mila tonnellate del 2016). È questo il settore dove si è registrato un vero e proprio boom di illeciti, con una percentuale che sfiora il 24%. Seguono i delitti contro gli animali e la fauna selvatica (22,8%), gli incendi boschivi (21,3%), il ciclo del cemento (12,7%). (clicca qui)

Etiopia-Eritrea: don Zerai su visita ad Asmara del primo ministro etiope, “grande gioia ma i passi da fare sono molti”

“Le immagini della folla festante per le strade di Asmara sono il segno più evidente della sete di pace del popolo eritreo, del desiderio della gente di mettere fine a questa situazione di tensione, un clima fatto di non guerra e non pace, che ha diviso due popoli tra loro vicini e fratelli”. A commentare al Sir la visita di ieri del primo ministro etiope, Abiy Ahmed, ad Asmara, capitale dell’Eritrea, con lo storico abbraccio con il presidente Isaias Afwerki, prima riunione tra leader dei due Paesi in 20 anni, è don Mussie Zerai, sacerdote eritreo fondatore e presidente dell’ong Habeshia. La guerra scoppiata al confine tra i due Paesi, tra il 1998 e il 2000, era stata all’origine di un irrigidimento dello stesso governo di Asmara. “A causa di questa situazione di non guerra e non pace – continua il sacerdote, lui stesso fuggito dal Paese e accolto come rifugiato in Italia – si è instaurata in Eritrea una dittatura con posizioni rigide, liberà fondamentali sospese. La speranza è che questa nuova stagione inneschi un cambiamento politico interno che restituisca libertà, diritti, e dignità al popolo eritreo. Ma per questo servirà un lungo lavoro di riconciliazione”. (clicca qui)

Ue-Libia: Tajani (Europarlamento) in visita a Tripoli. “Concentrare sforzi su ricostruzione e democratizzazione”

(Bruxelles) “La stabilità dell’Europa passa dalla stabilità della Libia. L’Unione europea deve parlare con una sola voce e tutti i nostri sforzi devono essere volti a sostenere la ricostruzione di uno Stato che diventi un nostro solido partner”. Lo ha affermato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in apertura della sua visita ufficiale a Tripoli. “Il Parlamento europeo resta al fianco del popolo libico, che merita pace, stabilità, democrazia e prosperità”, ha aggiunto Tajani. “Oggi sono in Libia per discutere il ruolo che il Parlamento europeo può svolgere a favore del processo di stabilizzazione del Paese e per sostenere l’organizzazione e lo svolgimento, in futuro, di elezioni democratiche”. Tra i temi affrontati nei colloqui anche i flussi migratori e la situazione dei migranti. (clicca qui)

Stati Uniti: card. Dolan (New York), “portare via i bambini dalle famiglie è contro la Bibbia e antiamericano”

(da New York) “Portare via i bambini dalle famiglie è contro la Bibbia e antiamericano”. Lo ha scritto il cardinale Timothy Dolan in una lettera aperta a tutte le parrocchie di New York, dopo aver visitato, la scorsa settimana, alcuni dei bambini separati dai genitori al confine con il Messico e ora alloggiati in un ex convento del Bronx, assistiti da tante associazioni caritative locali. “È stato straziante vedere questi bambini senza i loro genitori – ha scritto Dolan – e rendermi conto del caos e dei traumi che devono affrontare”. Il presule definisce “altrettanto commovente” l’incontro con i professionisti “che con competenza e compassione si stanno prendendo cura di loro”. Il cardinale di New York si dice seriamente preoccupato per una questione che tocca la Chiesa non solo dal punto di vista pastorale, ma anche etico e umanitario e ricorda comunque che i cattolici sono “entrati in scena molto prima delle emergenze attuali”, come ad esempio nel Catholic Immigration Center della Caritas, nel cuore di Manhattan, dove negli ultimi cinque anni è stata fornita assistenza legale e istruzione a oltre 10mila minori, giunti in città con le famiglie o non accompagnati. (clicca qui)

Abusi nella Chiesa: p. Zollner (La Civiltà Cattolica), “centralizzazione dei processi aiuta a prevenire occultamento e copertura da parte dei superiori”

“Alti e altissimi rappresentanti della gerarchia ecclesiastica, e al di sopra di tutti Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, hanno richiesto di affrontare seriamente la questione degli abusi sessuali sui minori commessi da uomini di Chiesa. Già prima di diventare Papa, l’allora cardinale Josef Ratzinger, in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, aveva preso alcune decisioni rilevanti per il trattamento dei casi di abuso. Erano stati prolungati i termini di prescrizione, al fine di proteggere le vittime, e l’abuso contro le persone con disabilità mentale era stato considerato come reato. Papa Francesco ha continuato e rafforzato la linea del suo predecessore, soprattutto con l’istituzione della Pontificia Commissione per la tutela dei minori”. Lo scrive padre Hans Zollner, direttore del Centre for Child Protection (Ccp), nel terzo volume della collana di monografie digitali de “La Civiltà Cattolica” dal nome “Accènti”. Rispetto ai processi penali, secondo Zollner “sarebbe auspicabile che potessero aver luogo nel territorio d’origine. Si faciliterebbe così un iter più veloce e più trasparente” ma “bisogna tenere presente che la centralizzazione dei processi aiuta a prevenire temibili meccanismi di occultamento e di copertura da parte dei superiori”. (clicca qui)

Inchiesta sanità lucana: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “ho sempre combattuto la logica delle raccomandazioni”

“Quest’esperienza, dolorosa, da calvario mediatico, personalmente la sto vivendo in questi giorni nel silenzio e nella preghiera. Fa male passare come un ‘questuante’ a servizio dei poteri forti. Una logica che ho sempre combattuto, soprattutto quella delle raccomandazioni”. Lo ha detto l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nell’omelia della messa che ha concluso l’ottavario della festa della Madonna della Bruna, facendo riferimento all’inchiesta sulla sanità lucana alla quale il presule è estraneo. “Ogni giorno raccolgo le lacrime di mamme o papà in pena per i propri figli che non trovano lavoro; di famiglie che non possono vivere con dignità la loro vita perché mancano del necessario e tante altre situazioni dolorose e disperate – ha aggiunto –. Sento che è mio dovere di pastore farmi carico delle pene del mio popolo e di venire incontro come posso alle tante esigenze”. (clicca qui)

Carlo Vanzina: Giraldi (Cnvf), “maestro della commedia all’italiana, con il fratello, sulle orme di Steno”

“Ci lascia la metà della coppia di autori, i fratelli Vanzina, che ha firmato la commedia italiana degli ultimi 40 anni, raccogliendo l’eredità cinematografica del padre Steno e sapendo anche innovare il genere con intelligenza e giusta provocazione”. Così Massimo Giraldi, presidente della Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) della Cei, commenta al Sir la morte del regista e sceneggiatore Carlo Vanzina.
Classe 1951, Vanzina è morto ieri a Roma, dopo una lunga malattia. Ricca la carriera cinematografica – 42 anni di attività e oltre 50 film – condivisa con il fratello maggiore Enrico, entrambi figli del celebre regista della commedia italiana Stefano Vanzina, in arte Steno.
“Mentre Enrico aveva trovato il suo specifico nella sceneggiatura, con la scrittura dei copioni cinematografici – ricorda Giraldi –, Carlo sedeva dietro alla macchina da presa, dopo una formazione non solo con il padre ma anche con Mario Monicelli, altra grande colonna della commedia italiana”. (clicca qui)


Comece: Cañete (Ue) su Europeinfos, “colmare il buco lasciato dal ritiro degli Usa dal fondo verde per il clima”

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Guarda alla prossima Cop24 sul clima a Katowice e ne elenca le questioni da risolvere l’intervista a Miguel Arias Cañete, commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia, che appare nel nuovo numero di Europeinfos, il mensile della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) disponibile ora on line (http://europe-infos.eu). L’Ue è impegnata perché in Polonia si adottino “le regole di applicazione dell’accordo di Parigi” e “si arrivi al consenso riguardo al relativo finanziamento”, ma anche “si trovi il modo per colmare il buco lasciato dal ritiro degli Usa dal fondo verde per il clima” e i soldi per “finanziare i 100 miliardi di euro necessari entro il 2020 per aiutare i Paesi in via di sviluppo a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni”. Invece il compito di spiegare la situazione sulla riforma dell’Unione economica, all’indomani del summit dell’eurozona il 29 giugno scorso, è affidato a un’intervista a Silvie Goulard, già parlamentare europea, ora vice-governatrice della Banca di Francia. Sul mensile dei vescovi anche una riflessione del presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Matteo Truffelli, sul coinvolgimento dei cattolici nella “politica con la P maiuscola”, come detto da Papa Francesco. Per questi mesi estivi Europeinfos, che tornerà a settembre, regala una rassegna di Meinrad Walter, professore onorario alla scuola superiore di musica di Friburgo, sulla musica di Johann Sebastian Bach per mostrarlo compositore europeo.

Ambiente: Istat, nel 2016 oltre 10mila procedimenti presso le Procure per reati. La maggior parte al Sud e nelle Isole e relativi alla gestione dei rifiuti

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I procedimenti presso le Procure italiane per reato ambientali sono passati dai 4.774 del 2007 ai 12.953 del 2014, scendendo a 10.320 nel 2016. Il maggior numero di procedimenti è relativo a violazioni ambientali nel Sud e nelle Isole (47,7% dei procedimenti penali nel 2016), nel Nord sono pari al 30%. Lo comunica oggi l’Istat diffondendo il report “I reati contro ambiente e paesaggio: i dati delle Procure” relativi agli anni 2006-2016. “Nel corso degli ultimi anni, l’aumento delle norme a tutela dell’ambiente e la maggiore attenzione ai temi ambientali – spiega l’Istat -hanno trovato corrispondenza in un maggior numero dei procedimenti presso le Procure”. Nel 2016, la maggior parte delle violazioni contestate riguarda la gestione dei rifiuti (8.792 procedimenti) e delle acque reflue (1.636). Sono stati invece 170 i procedimenti per il trasporto non autorizzato di rifiuti e 164 quelli per il traffico organizzato dei rifiuti.
In diminuzione il numero complessivo delle violazioni edilizie: -55,9% tra il 2006 e il 2016 (sono 10.277 i procedimenti contro autori noti per cui inizia l’azione penale nel 2016, erano 23.323 nel 2006). Il numero dei procedimenti per questo tipo di violazioni è più alto in Campania, nel Lazio, in Sicilia, in Puglia, in Calabria.
Sono ancora in numero elevato i reati relativi agli incendi boschivi a carico di ignoti (3.579 nel 2015), mentre risultano stabili nel tempo i procedimenti contro autori noti (500 nel 2015). Le zone più intensamente colpite dagli incendi boschivi nel corso degli ultimi anni si trovano nei dintorni di Roma, nel Sud pontino e in aree della Liguria e della Puglia.

Cura del creato: Assisi, tra il 31 agosto e il 1° settembre la preghiera ecumenica e una dichiarazione congiunta

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Un incontro di preghiera ecumenico congiunto per il creato, ad Assisi, il 31 agosto. Lo organizzano il Movimento cattolico mondiale per il clima e il Comitato direttivo di “Tempo del Creato”, composto da varie Chiese cristiane. L’occasione è la Giornata mondiale di preghiera per il creato. La preghiera ecumenica sarà realizzata con la collaborazione della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, della diocesi di Gubbio, del Sacro Convento di Assisi e dell’Istituto Serafico. Il momento di preghiera inizierà venerdì 31 agosto, alle 17, e si concluderà sabato 1° settembre, alle 11, con la dichiarazione ecumenica congiunta sul sagrato della basilica di San Francesco d’Assisi. Alla luce del tema di quest’anno del Tempo del Creato “Camminare insieme”, l’incontro di preghiera ecumenico costituirà anche l’avvio del pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio, “attraverso cui lo Spirito di Francesco giungerà in pellegrinaggio fino in Polonia, in vista della Conferenza internazionale sul clima Cop 24”.

Rifiuti: Istat, nel 2017 l’85% delle famiglie ha effettuato con regolarità la raccolta differenziata della plastica, oltre l’84% quella di carta e vetro

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Nel 2017 si stima che l’85% delle famiglie italiane abbia effettuato con regolarità la raccolta differenziata della plastica (39,7% nel 1998), il 74,6% dell’alluminio (27,8%), l’84,8% della carta (46,9%) e l’84,1% del vetro (52,6%). Lo comunica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi alla “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città” riferiti al biennio 2016-2017. Nel 2016, la quantità raccolta di rifiuti urbani è stata di 496,7 kg per abitante (+2,2% rispetto al 2015) mentre la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti è del 52,5% (+5 punti percentuali sull’anno precedente).
Stando ai dati diffusi, i livelli più alti di produzione di rifiuti urbani si rilevano in Emilia-Romagna (653 kg per abitante) e Toscana (616,2 kg). Il Molise (387 kg) e la Basilicata (353 kg), invece, sono le regioni in cui se ne producono di meno.
“Le famiglie residenti nel Nord – spiega l’Istat – differenziano maggiormente i rifiuti rispetto alle altre zone del Paese. Il primato spetta alle famiglie del Nord-ovest: vetro 91,8%; contenitori in alluminio 81%, quelli in plastica 91,1% e la carta 91,4%”.
Nei Comuni centro dell’area metropolitana e in quelli delle relative periferie, i rifiuti urbani prodotti risultano ammontare rispettivamente a 554,4 e 458,6 kg per abitante con il 39,4% e il 58,1% di raccolta differenziata. “All’aumentare della dimensione demografica – si legge in nella nota – si osservano quote crescenti di rifiuti urbani prodotti per abitante e percentuali più basse di raccolta differenziata e viceversa”. Al di fuori delle aree metropolitane, nei Comuni fino a 10mila abitanti la quantità di rifiuti urbani prodotti è pari a 446 kg per abitante (59,2% di differenziata) mentre in quelli da 10.001 a 50.000 abitanti si producono a 501,8 kg per abitante (55,4% di differenziata). Nei Comuni oltre i 50mila abitanti, i rifiuti urbani raggiungono 548,1 kg per abitante (47,7% di differenziata).

Rifiuti: Istat, il 69,9% delle famiglie ritiene di sostenere un costo elevato per la raccolta. Maggiore insoddisfazione nelle Isole

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Nel 2017 il 69,9% delle famiglie ritiene di aver sostenuto un costo elevato per la raccolta dei rifiuti, il 25,6% lo giudica adeguato. Si stima che le famiglie residenti nelle Isole siano le più insoddisfatte: giudicano elevato il costo nell’83,4% dei casi, quota che scende al 61,1% nelle regioni del Nord-est. Lo comunica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi alla “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città” riferiti al biennio 2016-2017. Per quanto riguarda il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti, si definisce molto soddisfatto il 26,3% delle famiglie italiane (il 35,2% nel Nord-ovest e il 31,9% nel Nord-est). Al di sotto della media nazionale le altre ripartizioni geografiche: 17,6% al Sud, 19,9% al Centro e 20,6% nelle Isole.
I motivi di insoddisfazione “del porta a porta” sono prevalentemente legati agli orari di raccolta dei rifiuti (94,3%) e alla convinzione che non sia utile raccogliere i rifiuti in modo differenziato (89,6%).
“Per migliorare, in termini quantitativi e qualitativi, la partecipazione alla raccolta differenziata – nota l’Istat – il 93,4% delle famiglie vorrebbe maggiori informazioni su come separare i rifiuti; il 93,3% centri di riciclo e compostaggio più numerosi ed efficienti; l’83,3% detrazioni e/o agevolazioni fiscali o tariffarie, già esistenti in alcune aree del Paese”.

Laudato si’: la Chiesa dell’America Latina si prepara al Sinodo della Panamazzonia dopo la Conferenza in Vaticano

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Accoglienza positiva in America Latina per la recente conferenza internazionale “Saving our common home and the future of life on earth”, promossa in Vaticano nel terzo anniversario dell’enciclica Laudato Si’
Il sacerdote peruviano padre Robert Carrasco Omi, che ha accompagnato in Vaticano, assieme al cardinale Pedro Barreto, i rappresentati degli indigeni del río Napo (regione di Loreto) in un resoconto fatto pervenire al Sir mette in risalto “l’importanza della presenza di rappresentanti dei popoli indigeni, non solo provenienti della Panamazzonia ma anche da altri Paesi del mondo. Hanno partecipato con le loro proposte e sono diventati tra i protagonisti di questa conferenza”. Per Carrasco Omi la nomina a cardinale di Barreto “ha significato per la Chiesa nella Panamazzonia un segno di speranza in vista del Sinodo che si terrà nell’ottobre del 2019. Le sue parole hanno spaziato dall’aspetto biblico a quello teologico, per arrivare a una proposta pastorale illuminata dal Magistero e ci hanno presentato le sfide che abbiamo di fronte come Chiesa, non solo in questa regione del mondo, ma in relazione a tutta la casa comune”.
Secondo Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, “la conferenza internazionale convocata in Vaticano per il terzo anniversario dell’enciclica Laudato Si’ ha indicato anche le linee pastorali in funzione del prossimo Sinodo sull’Amazzonia in programma a ottobre, rispetto al quale si sta evidenziando la leadership del neocardinale peruviano, mons. Pedro Barreto, vice presidente Repam. Papa Francesco ha parlato di cambio di paradigma e questo pone le basi anche per un cambiamento che riconosca il protagonismo dei popoli indigeni, come ricordato da Francesco a Porto Maldonado nella visita dello scorso gennaio, seguendo il cammino tracciato dalla Chiesa latinoamericana, che a fine agosto celebrerà i 50 anni della conferenza di Medellin”.

Ambiente: siglato a Reggello accordo Carabinieri/Coldiretti per agroalimentare

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Firmato un accordo fra l’Arma dei Carabinieri e Coldiretti per lottare contro contraffazione e frodi alimentari e promuovere la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato, le attività di ricerca in campo agricolo e l’educazione ambientale. Questa mattina, presso l’Abbazia di Vallombrosa a Reggello in provincia di Firenze, in occasione delle celebrazioni in onore del patrono dei forestali italiani San Giovanni Gualberto, il generale Antonio Ricciardi, comandante delle Unità forestali ambientali e agroalimentari carabinieri, e il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo hanno sottoscritto un protocollo d’intesa teso a rafforzare la cooperazione tra le due organizzazioni. Obiettivo tutelare, nell’ambito delle specifiche competenze, la sicurezza dei consumatori e il patrimonio agroalimentare e ambientale nazionale. La collaborazione sarà incentrata su iniziative per la tracciabilità dei prodotti enogastronomici e di artigianato e per la lotta alla contraffazione, sulla promozione di attività di ricerca e approfondimento per l’efficienza biologica delle coltivazioni e su iniziative di educazione e diffusione della cultura ambientale. Prima della firma del protocollo, la giornata si è aperta con la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica di Vallombrosa, presieduta dal padre abate generale della Congregazione vallombrosana, e con l’accensione della “Lampada votiva forestale”, a cui hanno presenziato il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, e il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri. Al termine della celebrazione sono state consegnate delle borse di studio da parte della fondazione San Giovanni Gualberto a bambini orfani dei Forestali.


Agroalimentare: Moncalvo, “1 prodotto importato su 5 è fuorilegge. 108 milioni i bambini sfruttati nel mondo. Ue promuova regole”

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Dall’idea di “libero commercio”, nel corso di questi anni si è “sempre più dissociata l’idea di un commercio ‘equo’, che tenesse conto del rispetto di regole condivise sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori e della sicurezza dei cittadini”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, nella relazione all’Assemblea nazionale che si è aperta questa mattina a Roma alla presenza, fra gli altri, del vicepremier e ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio, e del ministro per le Politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio. Anche in Italia, ha avvertito Moncalvo, arrivano “i prodotti ottenuti dallo sfruttamento del lavoro dei 108 milioni di bambini nelle campagne censiti dalla Fao, secondo la quale quasi la metà di tutto il lavoro minorile del mondo avviene in Africa, seguita da vicino dall’Asia, ma rilevante è anche in Sudamerica, aree dalle quali l’Italia importa ingenti quantità di prodotti agricoli ed alimentari che arrivano sulle nostre tavole”. Di qui la denuncia del presidente di Coldiretti: “Quasi un prodotto agroalimentare su cinque che arriva in Italia dall’estero non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori – a partire da quella sul caporalato – vigenti nel nostro Paese”. Moncalvo chiede all’Unione europea “un nuovo protagonismo per promuovere regole sul commercio globale che non tengano conto solo del fattore economico ma anche del rispetto dei diritti sul lavoro della tutela dell’ambiente e della salute, anche con l’annunciata riforma del Wto”.

Irlanda: Camera bassa approva legge su disinvestimento in energie fossili. Trócaire (agenzia vescovi), “passo storico”

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È un evento che “scrive la storia”: così l’agenzia dei vescovi irlandesi Trócaire saluta l’approvazione della legge sul disinvestimento nelle energie fossili avvenuta ieri pomeriggio, 12 luglio, alla Camera bassa dell’Oireachtas a Dublino. “L’Irlanda è il primo Paese al mondo a impegnarsi nel ritirare il denaro pubblico investito in combustibili fossili, l’industria che contribuisce maggiormente ai cambiamenti climatici”, scrive Trócaire in una nota. La legge nasce da due anni di lavoro portati avanti da una rete di persone, Ong e realtà di varia ispirazione, tra cui appunto Trócaire, che costringerà l’Irland Strategic Investment Fund (Isif) a vendere i propri investimenti nell’industria globale dei combustibili fossili, che, secondo dati riferiti dall’Agenzia, nel giugno 2017 ammontavano a €318 milioni, in 150 società nel mondo. È un passo “sostanziale e simbolico”, perché impedirà che denaro pubblico sia investito contro l’interesse pubblico e perché “manda un segnale che l’azione per il clima deve essere accelerata con urgenza”, a partire dalla eliminazione dei combustibili fossili, ha sottolineato il direttore esecutivo di Trócaire, Éamonn Meehan. “I governi non adempiranno ai loro obblighi previsti dall’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico se continueranno a sostenere finanziariamente l’industria dei combustibili fossili”. La legge è stata approvata con il sostegno trasversale dei partiti di opposizione. Ora dovrà superare il voto della Camera alta.

Notizie Sir del giorno: Brexit, raccomandazioni Consiglio Ue, disinvestimento energie fossili, procreazione assistita, assemblea Coldiretti, istruzione e occupazione

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Brexit: Parlamento europeo accoglie dichiarazione di Chequer e Libro bianco del governo britannico, “passo avanti verso definizione nuove relazioni”

Il Gruppo Brexit del Parlamento europeo, coordinato dal deputato belga Guy Verhofstadt, “accoglie sia la dichiarazione di Chequers sia il Libro bianco del governo britannico come passo avanti verso la definizione di nuove relazioni tra il Regno Unito e l’Ue, quando la Gran Bretagna non ne sarà più Stato membro”. Lo si legge in una nota diffusa dopo la riunione dei parlamentari incaricati di seguire il Brexit, che ieri ha preso in esame il documento elaborato dal governo britannico nella riunione a Chequers il 6 luglio scorso. Nello specifico il Gruppo accoglie la proposta che il futuro rapporto Ue-Uk “assuma la forma di un accordo di associazione”, cosa che il Parlamento indicava da tempo. Oltre a ribadire che “la negoziazione di una nuova relazione post-Brexit con il Regno Unito è subordinata a un ritiro ordinato del Regno Unito dall’Ue sulla base di un Accordo di ritiro”, il Gruppo ha chiesto di chiarire “il più in fretta possibile” la posizione britannica sulla questione del cosiddetto “back stop” per la frontiera Irlanda del Nord/Irlanda che eviti “un confine fisico e salvaguardi l’integrità del mercato unico”. (clicca qui)

Consiglio Ue: pubblicate le raccomandazioni specifiche per Paese 2018. Incoraggiamento a “sfruttare l’attuale dinamica economica positiva”

(Bruxelles) Il Consiglio dei ministri dell’Ue ha pubblicato stamane le raccomandazioni e i pareri sulle politiche economiche, occupazionali e di bilancio degli Stati membri per il 2018 che erano state approvate dal Consiglio europeo di giugno. “Incoraggiare gli Stati membri a sfruttare l’attuale dinamica economica positiva per rafforzare ulteriormente la resilienza delle loro economie” è la prospettiva di fondo di queste indicazioni che vengono redatte alla luce degli orientamenti strategici forniti annualmente dal Consiglio europeo di marzo, e sulla base dei programmi nazionali di riforma per le politiche economiche e occupazionali presentati dagli Stati membri, oltre che i programmi di stabilità (o di convergenza per i Paesi che non appartengono alla zona euro) per le loro politiche di bilancio. (clicca qui)

Irlanda: Camera bassa approva legge su disinvestimento in energie fossili. Trócaire (agenzia vescovi), “passo storico”

È un evento che “scrive la storia”: così l’agenzia dei vescovi irlandesi Trócaire saluta l’approvazione della legge sul disinvestimento nelle energie fossili avvenuta ieri pomeriggio, 12 luglio, alla Camera bassa dell’Oireachtas a Dublino. “L’Irlanda è il primo Paese al mondo a impegnarsi nel ritirare il denaro pubblico investito in combustibili fossili, l’industria che contribuisce maggiormente ai cambiamenti climatici”, scrive Trócaire in una nota. La legge, approvata con il sostegno trasversale dei partiti di opposizione, nasce da due anni di lavoro portati avanti da una rete di persone, Ong e realtà di varia ispirazione, tra cui appunto Trócaire, che costringerà l’Irland Strategic Investment Fund (Isif) a vendere i propri investimenti nell’industria globale dei combustibili fossili, che, secondo dati riferiti dall’Agenzia, nel giugno 2017 ammontavano a €318 milioni, in 150 società nel mondo. È un passo “sostanziale e simbolico”, perché impedirà che denaro pubblico sia investito contro l’interesse pubblico e perché “manda un segnale che l’azione per il clima deve essere accelerata con urgenza”, a partire dalla eliminazione dei combustibili fossili, ha sottolineato il direttore esecutivo di Trócaire, Éamonn Meehan. (clicca qui)

Procreazione assistita: ministero della Salute, “cresce in Italia la fecondazione eterologa”

Cresce in Italia la fecondazione eterologa. Lo si legge nella Relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita (Pma), relativa all’attività di centri Pma nel 2016 e all’utilizzo dei finanziamenti nel 2017, trasmessa dal ministero della Salute quest’oggi al Parlamento. La relazione evidenzia che si conferma la tendenza secondo cui il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati. Pur essendo di più i centri Pma privati, emerge che in essi si effettuano meno cicli di trattamento rispetto a quelli pubblici o convenzionati. Dal 2015 al 2106 – si legge nella relazione – aumentano le coppie trattate (da 74. 292 a 77.522), i cicli effettuati (da 95.110 a 97.656) e i bambini nati vivi (da 12.836 a 13.582). L’aumento è fondamentalmente correlato alla fecondazione eterologa e alle tecniche omologhe con crioconservazione di gameti. Diminuiscono, inoltre, le gravidanze gemellari e anche le trigemine, queste ultime in linea con la media europea nonostante una persistente variabilità fra i centri. La relazione presentata oggi in Parlamento conferma l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono alle tecniche di procreazione assistita. Sono il 35,2% nel 2016 – si legge nella relazione –, erano 20,7% del 2005, e resta costante l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche omologhe a fresco: 36,8 anni. (clicca qui)

Immigrati: Moncalvo (Coldiretti), “nei campi 345mila stranieri regolari contribuiscono all’economia agricola del Paese”

In agricoltura trovano occupazione regolare 345mila stranieri provenienti da ben 157 Paesi diversi che con 29.437.059 giornate rappresentano ben un quarto del totale del lavoro necessario nelle campagne italiane. Lo ha affermato questa mattina il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, nella relazione all’Assemblea nazionale convocata a Roma. Molti, ha aggiunto, i “distretti agricoli” nei quali i lavoratori immigrati “sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale”. I lavoratori stranieri, ha assicurato Moncalvo, “contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese”. Anche in Italia, ha avvertito il presidente di Coldiretti, arrivano “i prodotti ottenuti dallo sfruttamento del lavoro dei 108 milioni di bambini nelle campagne censiti dalla Fao, secondo la quale quasi la metà di tutto il lavoro minorile del mondo avviene in Africa, seguita da vicino dall’Asia, ma rilevante è anche in Sudamerica, aree dalle quali l’Italia importa ingenti quantità di prodotti agricoli ed alimentari che arrivano sulle nostre tavole”. Di qui la denuncia del presidente di Coldiretti: “Quasi un prodotto agroalimentare su cinque che arriva in Italia dall’estero non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori – a partire da quella sul caporalato – vigenti nel nostro Paese”. Moncalvo ha chiesto all’Unione europea “un nuovo protagonismo per promuovere regole sul commercio globale che non tengano conto solo del fattore economico ma anche del rispetto dei diritti sul lavoro della tutela dell’ambiente e della salute”.(clicca qui)

Istruzione: Istat, in deciso calo negli ultimi 3 anni i giovani con medio e alto titolo di studio che non studiano e non lavorano

La quota di giovani con medio e alto titolo di studio che non studiano e non lavorano è in deciso calo negli ultimi tre anni (dal 28,3% al 25,5% e dal 26,4% al 21,4%, rispettivamente); minimo invece il decremento dei ‘neet’ tra i giovani con al più la scuola secondaria inferiore (dal 23,9% al 23,4%). È quanto emerge dai “Livelli di istruzione della popolazione e ritorni occupazionali: i principali indicatori” per l’anno 2017 diffusi oggi dall’Istat. È stato stimato che nel 2017 in Italia il 60,9% della popolazione di 25-64 anni abbia almeno un titolo di studio secondario superiore; valore distante da quello medio europeo (77,5%). Sulla differenza pesa in particolare la bassa quota di titoli terziari, in pratica le lauree: 18,7% in Italia e 31,4% nella media Ue. Stando ai dati diffusi, il livello di istruzione delle donne risulta più elevato di quello maschile: il 63% ha almeno un titolo secondario superiore (contro 58,8% degli uomini) e il 21,5% ha conseguito un titolo di studio terziario (contro 15,8% degli uomini). Inoltre, i livelli di istruzione femminili stanno aumentando più velocemente di quelli maschili.
Nel 2017, la quota di 30-34enni in possesso di titolo di studio terziario è pari al 26,9% (39,9% la media Ue). Nonostante un aumento dal 2008 al 2017 di 7,7 punti, l’Italia è la penultima tra i Paesi dell’Unione e non è riuscita a ridurre il divario con l’Europa. Altri dati diffusi riguardano l’abbandono scolastico precoce che, In Italia, è molto più rilevante tra gli stranieri rispetto agli italiani (33,1% contro 12,1%). Le differenze territoriali negli abbandoni scolastici precoci sono molto forti – 18,5% nel Mezzogiorno, 10,7% nel Centro, 11,3% nel Nord – e non accennano a ridursi. (clicca qui)

Tv2000-InBlu Radio: Rete Blu spa conferma Cda. Presidente don Maffeis, Porfiri amministratore delegato

L’Assemblea di Rete Blu spa – la società a cui fanno capo Tv2000 e InBlu Radio, le emittenti della Conferenza episcopale italiana – ha confermato per il prossimo triennio il consiglio d’amministrazione con presidente don Ivan Maffeis, amministratore delegato, Massimo Porfiri, e consigliere d’amministrazione, Andrea Melodia. (clicca qui)

Amazzonia: mons. Paloschi (Porto Velho), “sempre più grave la situazione nella foresta, il Sinodo ostacolo ai piani di sfruttamento”

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La situazione della foresta amazzonica è “sempre più grave”. “Sembra che le sue risorse siano infinite e sono desiderate da molti, Stati e multinazionali. A partire dagli anni ’50 la foresta ha subito grandi progetti di sviluppo infrastrutturale. In particolare oggi, le dighe realizzate dal Governo stanno provocando molti danni per le grandi estensioni d’acqua che allagano vaste regioni”. Lo dice dom Roque Paloschi, 61 anni, vescovo della diocesi di Porto Velho, nello stato di Rondonia, in Brasile, in un’intervista rilasciata a “La Voce dei Berici”, il settimanale della diocesi di Vicenza. Il presule è impegnato da anni nella difesa dell’ambiente e dei diritti delle popolazioni indie. “Gli indios sono sempre stati visti come ‘incapaci’ di gestire la foresta e le sue risorse. Sono guardati con pregiudizio, indifferenza, senza rispetto”. E, sottolinea dom Paloschi, “rappresentano un ostacolo ai progetti di sfruttamento dell’Amazzonia”, una grande “biodiversità umana”, che è “in pericolo”. “La stessa enciclica Laudato si’ parla di ‘genocidio’ di tanti gruppi etnici. La Chiesa deve impegnarsi per loro, proprio perché difende la vita in tutta la sua totalità”, aggiunge il vescovo. In quest’ottica si inserisce il Sinodo Pan Amazzonico, che si terrà nell’ottobre del 2019. “Il Sinodo sta già mettendosi ‘di traverso’ ai piani di sfruttamento dell’Amazzonia. Ma sarà molto di più di un semplice documento ‘ecologico’. La finalità del Sinodo è quella di dare alla Chiesa un ‘volto amazzonico’, cioè di una Chiesa solidale, attenta ai poveri, ministeriale e che difende la natura”.

Consumo di suolo: Ispra/Snpa, in un anno -52kmq. Ogni due ore si costruisce un’intera piazza Navona

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E’ un consumo di suolo ad oltranza quello che in Italia continua ad aumentare anche nel 2017, nonostante la crisi economica. Tra nuove infrastrutture e cantieri (che da soli coprono più di tremila ettari), si invadono aree protette e a pericolosità idrogeologica sconfinando anche all’interno di aree vincolate per la tutela del paesaggio – coste, fiumi, laghi, vulcani e montagne – soprattutto lungo la fascia costiera e i corpi idrici, dove il cemento ricopre ormai più di 350 mila ettari, circa l’8% della loro estensione totale (dato superiore a quello nazionale di 7,65%). E’ quanto afferma il Rapporto Ispra-Snpa sul “Consumo di suolo in Italia 2018” presentato questa mattina alla Camera dei deputati. In questa edizione, l’Istituto aggiorna i dati e approfondisce gli studi analizzando anche il territorio compromesso dai cantieri all’interno delle aree vincolate. La superficie naturale, si legge nel rapporto, “si assottiglia di altri 52 km2 negli ultimi 365 giorni. In altre parole, costruiamo ogni due ore un’intera piazza Navona”. Anche se la velocità si stabilizza ad una media di 2 metri quadrati al secondo, quella registrata, prosegue il rapporto, “è solo una calma apparente: i valori, oltre a non tener contro di alcune tipologie di consumo considerate nel passato, sono già in aumento nelle regioni in ripresa economica come accade nel Nord-Est del Paese. Tutto questo ha un prezzo, la cifra stimata supera i 2 miliardi di euro all’anno”.

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